In riferimento all’articolo GUIDONIA – Chiude il supermercato “Iper La Spesa”, sit in dei lavoratori, dalle sigle sindacali CGIL FILCAMS, UIL FISASCAT e UIL TUCS riceviamo e pubblichiamo:
“Dopo il danno anche la beffa: continua la triste vicenda dei lavoratori ceduti da Emmepiù nei mesi di giugno e luglio all’azienda ATAS21.
La cessione d’azienda, gli inaccettabili licenziamenti (comunicati a poche ore dall’acquisizione dei 6 punti vendita e revocati in tempi record a fronte dell’intervento delle Organizzazioni Sindacali) e infine la richiesta di dimissioni per permettere a “soggetti terzi”, verosimilmente interessati ad assumere i 70 dipendenti coinvolti, di usufruire di benefici fiscali e contributivi…
non c’è tregua per le lavoratrici e i lavoratori ex Emmepiù, che proprio ieri hanno ricevuto una surreale “lettera aperta”, a firma di un Praticante avvocato abilitato in cui, per conto dello studio legale che avrebbe acquisito il mandato del datore di lavoro ATAS21 – associato, a dire dello stesso studio legale, a CONAD – Pac 2000 – , venivano invitati, appunto, a comunicare le dimissioni per giusta causa, per favorire una presunta assunzione da parte di non meglio specificate “importanti aziende della GDO” con cui Atas21 avrebbe stretto accordi commerciali.
Una vicenda surreale che forza le norme che tutelano il lavoro e i lavoratori nei trasferimenti di azienda e che appare tanto più inaccettabile, in considerazione degli impegni presi da ATAS21 in occasione dell’incontro presso Confcommercio Roma, nell’ambito del quale si era ribadito l’obiettivo di garantire piena continuità occupazionale, retributiva e contrattuale a tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati.
La richiesta di dimissioni è un fulmine a ciel sereno arriva senza alcun confronto preventivo con chi rappresenta i lavoratori e non è accompagnata da alcuna garanzia sul presente e sul futuro, facendo precipitare, ancora una volta, i 70 dipendenti ex Emmepiù e le loro famiglie, in una condizione di incertezza inaccettabile.
Chiediamo che Emmepiù e Atas21 chiariscano immediatamente la propria posizione, formalizzando a Filcams, Fisascat e Uiltucs di Roma e Lazio il nome delle società interessate al subentro, i tempi e le condizioni di passaggio, per poter verificare e garantire il pieno rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti da questa vertenza.
La nostra linea è chiara non sosteniamo la richiesta di dimissioni formulata nella lettera aperta e pretendiamo che si faccia subito chiarezza, anche confermando la necessità che le Istituzioni siano garanti, a partire dalla Regione Lazio, a cui chiediamo di convocare le aziende, in nostra presenza, per un incontro di definitivo chiarimento, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio”.