PALOMBARA SABINA – Artisti di strada e serpenti esotici, “La Notte dei Fuochi” incanta il Centro

Evento organizzato dall'associazione "Il Girasole" con ricordi che rimandano al secolo scorso

In questa estate torrida, Palombara Sabina si è dovuta affidare all’associazione Il Girasole per rianimare “La Piazza” con “la Notte dei Fuochi”.

“La Notte dei Fuochi” si è svolta sabato 24 e domenica 25 agosto a Piazza Vittorio Veneto

La centralissima Piazza Vittorio Veneto che fino ad alcuni anni fa era il fulcro vitale della cittadina, la cui vitalità si protraeva nel periodo estivo anche nelle ore serali, ora desolatamente deserta e ridotta a parcheggio delle automobili, tenuta in vita da due bar storici che ancora resistono.

Così sabato 24 e domenica 25 agosto sono state due belle serate che hanno avuto il merito di far riscoprire la bella “Piazza”, vivacizzate da un’atmosfera festosa e coinvolgente con gli spettacoli degli artisti di strada che, con le loro evoluzioni fatte di fuoco e serpenti esotici, sono stati la gioia dei bambini e dei loro genitori.

Oltre ai palombaresi rimasti in paese o tornati dalle vacanze, numerose anche le presenze di tante persone accorse anche dai paesi vicini che hanno fatto da contorno a queste rappresentazioni dal vivo, accompagnate da musiche di fantastica solennità quasi a voler trasportare gli spettatori in mondi lontani e avventure epiche.

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Come in tutte queste manifestazioni festaiole non sono mancate le bancarelle di mercanzia varia e gastronomiche. Richiestissime, le classiche e gustose pizze fritte palombaresi di Daniela e le sue amiche.

Per chi come me, ha la fortuna di ricordare una Palombara Sabina di stampo contadino e poco motorizzato degli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso, questi spettacoli di piazza erano ricorrenti, entusiasticamente apprezzati e motivo di richiamo di tanta gente, per lo più abitante nel centro storico a ridosso del castello Savelli. 

Non mancavano mai: il mangiafuoco che, per i ragazzi rimandava al famoso personaggio del Pinocchio del Collodi; l’equilibrista, che su cavo metallico steso dall’antico torrione al dirimpettaio palazzo della scuola elementare, si esibiva sull’esile filo nelle sue evoluzioni serali, al riparo da malaugurati infortuni, da una rete protettiva sottostante; il fachiro che ingoiava specchi e coltelli o si sdraiava gravato da pesi su basi di chiodi appuntiti. 

Non c’erano associazioni organizzative che finanziavano questi artisti di strada; essi si mantenevano con le offerte raccolte tra gli spettatori, alla fine di ogni spettacolo. Ma quello che attraeva di più, perché si protraeva fino a tarda sera, era il baraccone delle “schiappe di baccalà”, che stazionava per qualche mese in un angolo riparato della piazza.

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Un lontano anticipatore dell’odierno programma televisivo del “gioco dei pacchi”. 

Dirigeva il gioco il proprietario del baraccone, che da abilissimo “conduttore”, si contrapponeva ai vari scommettitori, tutti assolutamente adulti.  Il gioco andava avanti per un certo tempo con rilanci in denaro o in alternativa con offerta di varie “schiappe di baccalà”. 

Tra gli spettatori non era infrequente il formarsi di gruppuscoli di parteggiatori che cercavano di influenzare il giocatore di turno. Qualche volta vinceva il giocatore ma, di norma, era il conduttore ad avere la meglio ed allora come premio di consolazione il perdente veniva ricompensato con qualche “schiappa di baccalà”.  

Ma questa è storia d’altri tempi.

Per il futuro, l’amministrazione comunale ha in animo un progetto ambizioso che mira, con la creazione di un’isola pedonale, ad una riqualificazione urbana della piazza. Lo testimonia un pannello ben rappresentativo dei lavori che da alcuni mesi campeggia proprio nella piazza, ma senza indicazione di riferimenti tecnici e data d’inizio lavori.   

(Angelo Gomelino)

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