MENTANA – Egiziano massacrato con una piccozza, arrestati padre e figlio

Dopo il pestaggio, i due italiani si erano presentati dai carabinieri per costituirsi un alibi

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, all’esito di una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli,  hanno notificato un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per due uomini, Mauro B. e Yuri B., padre e figlio di 54 e 24 anni, residenti a Mentana, gravemente indiziati di “tentato omicidio in concorso” e “porto abusivo di oggetti atti ad offendere”.

Lo annuncia il Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto in un comunicato stampa diffuso oggi, venerdì 20 settembre.

Secondo la nota, il 6 aprile scorso, in un bar di Mentana un giovane egiziano fu colpito in più parti del corpo con una piccola piccozza da muratore, per futili motivi.

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Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno ricostruito tutti i dettagli del tragico evento raccogliendo gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che il giovane egiziano che si trovava all’interno per consumare degli alimenti fu all’improvviso raggiunto dai due uomini che, dopo averlo spinto fuori dal bar, lo colpirono ripetutamente con la piccozza, dandosi poi alla fuga.

La vittima venne immediatamente soccorsa e trasportata all’ospedale Sant’Andrea dove veniva dimessa dopo alcuni giorni, con prognosi di 30 giorni a causa di numerose fratture, per lo più al volto.

In realtà, poco dopo l’aggressione, Mauro B. e Yuri B., entrambi già noti alle forze dell’ordine, si erano recati presso la Stazione Carabinieri di Mentana, cercando di costituirsi un alibi e raccontando di aver agito solo per difendersi; tuttavia i Carabinieri, non convinti dalle parole dei due, avevano effettuato immediati approfondimenti che hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari e di ricostruire le esatte dinamiche dell’accaduto.

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Così, il Tribunale di Tivoli – Ufficio Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due uomini, ritenendo concreto ed attuale il pericolo di reiterazione di delitti da parte dei due.

Quindi, padre e figlio sono stati arrestati e tradotti presso il carcere di Roma Rebibbia.

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