Cinque furono pizzicati, sporchi di fango, nascosti nel cassone di un furgone.
Nel cassone di un secondo furgone c’era qualcosa come più di una tonnellata di rame.
Così una banda di rom domiciliati presso il campo abusivo dell’Albuccione di Guidonia è finita nella rete.
I cavi di rame rubati dai 6 rom dell’Albuccione e sequestrati dai Carabinieri
Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia e della Stazione di Roma Divino Amore hanno notificato un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 6 persone di età compresa tra i 21 e i 31 anni: per 4 si sono aperte le porte del carcere mentre gli altri 2 sono sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora.
Per tutti l’accusa è di ricettazione in concorso.
Secondo un comunicato stampa dell’Arma dei Carabinieri, l’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, è stata avviata a dicembre 2023, quando nei pressi di un ristorante in via Ardeatina furono notati due furgoni con alcune persone in atteggiamento sospetto.
Giunti sul posto, i militari della Stazione di Roma Divino Amore trovarono 5 persone, sporche di fango, nascoste nel cassone di uno dei veicoli.
Nell’altro, invece, furono rinvenuti 1.190 chili di cavi in rame per l’alta tensione, insieme ad arnesi da scasso.
Attraverso a una minuziosa indagine e ad approfondite analisi tecniche, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei sei rom che hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma di emettere il provvedimento che dispone le misure cautelari nei loro confronti.