GUIDONIA – Urna funeraria rubata, appello ai ladri: “Riportatemi le ceneri di mia moglie”

La disperazione di Giampiero Mattioli per riavere indietro i ricordi dell’amata Sonia

“Non capisco perché portare via l’urna funeraria, forse l’hanno scambiata per un portagioie. Eppure intorno era piena di fiori e delle foto dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Ora sono rimasto proprio da solo, psicologicamente devastato, per questo sono disposto anche a pagare una ricompensa a chi me la riporta”.

Il momento dell’assalto in villa a via La Maddalena, a Setteville Nord di Guidonia

Sono piene di disperazione le parole di Giampiero Mattioli, il pensionato di 73 anni che sabato sera 26 ottobre si è ritrovato in casa tre balordi fuggiti con le ceneri dell’amata moglie scomparsa 5 anni fa (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Stamattina, lunedì 28 ottobre, Giampiero si recherà presso la Tenenza dei Carabinieri di Guidonia per denunciare il furto dell’urna e della borsa contenente i documenti della consorte defunta, Sonia Di Lellio, mamma dei suoi due figli e dei tre nipoti.

Ai militari il pensionato, ex autista Cotral, consegnerà anche le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza della sua abitazione in via La Maddalena, a Setteville Nord, quartiere residenziale di Guidonia Montecelio, in cui vengono ripresi i tre balordi in azione, il volto di uno dei quali immortalato nitidamente.

Secondo il racconto di Mattioli, vice presidente dell’Associazione Commercianti di Setteville Nord, l’assalto in villa è stato messo a segno poco dopo le ore 21.

Il pensionato racconta di essere uscito alle ore 16 per partecipare ad una iniziativa all’interno del parco pubblico del quartiere.

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Dopodiché di essersi recato nella zona commerciale di via Anticoli Corrado, dove spesso trascorre i pomeriggi insieme ai titolari delle attività, in attesa della cena organizzata a casa della figlia, sempre a Setteville Nord.

Giampiero Mattioli insieme all’amata moglie Sonia Di Lellio, scomparsa il 27 novembre 2019

“Prima di andare da mia figlia – racconta Giampiero Mattioli – verso le 20,10 sono passato a casa mia per far mangiare i cani e sono riuscito”.

Poco dopo le 21 le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tre giovani apparentemente di etnia rom o sudamericana scavalcare il muro di recinzione.

I malviventi hanno prima tentato di forza invano la grata di protezione della finestra della cucina al piano terra fronte strada.

Quindi hanno raggiunto il retro dell’abitazione, provando a scassinare inutilmente la grata di protezione della finestra della camera da letto.

A quel punto hanno scalato il villino raggiungendo il primo piano, dove sono riusciti a forzare le finestre in alluminio e a fare irruzione nell’appartamento al buio illuminato con delle torce da testa.

“Hanno rovistato ovunque – prosegue nel racconto Giampiero Mattioli – l’allarme suonava all’impazzata e hanno strappato la centralina per silenziarlo.

In casa non c’era nulla, niente soldi né oggetti preziosi, l’unico è la catenina che porto al collo.

Nella nostra camera da letto in un armadio hanno trovato la borsa di Sonia all’interno della quale avevo lasciato i suoi documenti e il borsellino con qualche soldo, così come l’aveva lasciata lei l’ultima volta che l’aveva usata.

Hanno preso la borsa, all’interno ci hanno infilato l’urna funeraria e sono fuggiti”.

Uno dei ladri in fuga con la borsa di Sonia Di Lellio all’interno della quale è stata riposta l’urna cineraria

Il pensiero di Giampiero torna alla sua amata Sonia, conosciuta quando lei aveva 17 anni nel loro quartiere d’origine, San Basilio, ai 43 anni trascorsi insieme da marito e moglie fino al 27 novembre 2019, a pochi giorni dal suo 63esimo compleanno.

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Lui autista Cotral, lei casalinga, nel 1984 a Setteville, dal primo agosto 1989 a Setteville Nord, dove Giampiero e Sonia avevano acquistato un terreno costruendo casa mattone per mattone.

Ricordi devastati dal furto dell’una funeraria.

“E’ di legno chiaro – spiega Giampiero – sulla parte anteriore c’è un cerchio argentato e sul retro ci sono i dati anagrafici di Sonia. E’ a forma di cuore, la mia idea era di realizzarne una identica per me da mettere accanto alla sua quando non ci sarò più.

Mi appello ai ladri, lasciatela da qualche parte, fatemela ritrovare: sono disposto anche a pagare una ricompensa a chi me la riconsegna, non voglio sapere né come e né dove è stata ritrovata.

L’importante è che Sonia torni a casa con me”.

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