Domenica primo dicembre la secolare abbazia di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina ha vissuto un pomeriggio di suggestiva solennità per la cerimonia dell’inaugurazione del moderno impianto di illuminazione, interno ed esterno, realizzato coi fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Un evento al quale i fedeli palombaresi non hanno fatto mancare la loro presenza numerosa ed attenta.
La benedizione del moderno impianto di illuminazione dell’abbazia di Palombara Sabina
Prima dell’inizio della solenne celebrazione eucaristica, Sua Eccellenza Monsignor Ernesto Mandara, vescovo della Diocesi di Sabina e Poggio Mirteo, ha salutato Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio e Titolare della Diocesi di Sabina e Poggio Mirteto, ricordandogli che in tempi lontani «… di essere venuto qui quando l’abbazia era molto malmessa, rassicurandolo però, che man mano sarà riportata all’antico splendore, per poi rivolgergli, un grazie di cuore per aver accettato l’invito».
Quindi il Vescovo Mandara ha salutato e ringraziato il sindaco di Palombara Sabina, onorevole avvocato Alessandro Palombi per la collaborazione ricevuta.
Le autorità civili e militari presenti all’evento di inaugurazione
Saluti indirizzati poi alle rappresentanze delle Autorità militari della Compagnia dei Carabinieri di Monterotondo e della Stazione di Palombara Sabina, della Guardia di Finanza della Compagnia di Tivoli-Guidonia Montecelio, della Polizia locale di Palombara Sabina e alle Autorità civili presenti con la consigliera regionale Eleonora Berni e gli assessori del Comune di Palombara Sabina Ilenia Franconi, Fabio Ippoliti e Eddy Sarnacchiaro.
La facciata dell’abbazia di San Giovanni in Argentella
Un saluto e un ringraziamento il Vescovo ha rivolto infine alle varie associazioni presenti sul territorio e in particolare all’associazione “La Palombella” che ha donato l’impianto di amplificazione, rappresentata dalla presidentessa Daniela Fava.
Il retro della parte absidale dell’abbazia di Palombara Sabina
È stato poi l’architetto Antonio Petrini, progettista e direttore dei lavori dell’impianto di illuminazione, a ringraziare il vescovo, Monsignor Mandara «per la cura e l’attenzione che ha per questa abbazia. … Mi verrebbe da dire il mio San Giovanni in Argentella, come diceva Enea Monti in tutte le lettere inviate a ministri e soprintendenti nell’ultima decade del ottocento per richiederne i restauri.
Quando si studia un monumento lo senti tuo, ma è di tutti, ognuno può dire il mio San Giovanni, non abbiamo infatti nessun dubbio che ci troviamo di fronte ad un bene che è patrimonio dell’umanità, per i suoi valori storici, artistici e religiosi, non è solo degli studiosi, dei palombaresi, dei sabini, ma di tutta l’umanità».
L’abbazia ripresa dall’esterno delle mura
L’architetto Petrini ha proseguito quindi con una descrizione tecnica del progetto e della realizzazione dell’impianto di illuminazione, sottolineando che quest’operazione che in altri contesti è un problema esclusivamente tecnico ed estetico, qui diventa un’opera di restauro che non può prescindere dalle conoscenze storiche.
L’architetto ha ringraziato la Ditta “Impiantistica Sabina di Serafini Carmine”, che ha realizzato l’impianto e le personalità scientifiche che hanno avuto un ruolo, portando il loro fattivo contributo.
L’architetto Petrini ha poi concluso il suo intervento con una dimostrazione delle potenzialità dell’impianto attivando, con un telecomando, le varie fasi di illuminazione della chiesa, così da metterne in risalto la purezza delle linee architettoniche.
A dare rilevanza all’evento una solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dal Cardinale Giovan Battista Re, concelebranti Monsignor Ernesto Mandara, Monsignor Paolo Gilardi, Vicario Generale, e don Luigi De Angelis Rettore dell’abbazia e parroco di San Biagio e Sant’Egidio a Palombara Sabina, nonché altri presbiteri diocesani e diaconi parrocchiali, con il coro parrocchiale che ha allietato il sacro rito.
Nel corso dell’omelia il Cardinal Re ha ringraziato il vescovo diocesano, Monsignor Mandara, per la lodevole e impegnativa iniziativa di prendersi cura di un così importante monumento storico della cristianità sabina, i tecnici che hanno saputo realizzare un così bell’impianto e a quanti hanno dato un aiuto per la valorizzazione di “questa splendida chiesa che si apre come un’oasi di silenzio e di tranquillità nel verde che la circonda, qui, con questa bella natura in un luogo in cui lo spirito può raccogliersi e innalzarsi a Dio”.
Il sindaco Alessandro Palombi non ha fatto mancare il suo apprezzamento che ha divulgato attraverso la pagina social di Facebook, di cui si riportano i passaggi più significativi: «L’evento ha rappresentato un momento di profonda spiritualità e partecipazione comunitaria, sottolineando il valore storico e religioso di questo luogo unico, cuore pulsante della nostra tradizione e identità territoriale.
L’illuminazione, ora rinnovata, non solo esalta la bellezza architettonica dell’Abbazia, ma consente anche una fruizione più sicura e accessibile per tutti coloro che la visitano.
Esprimo il mio più sentito ringraziamento alla Diocesi Suburbicaria di Sabina, alle autorità Locali e Regionali e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo importante traguardo.
Il recupero e la valorizzazione dei luoghi di fede e cultura devono rimanere una priorità per il nostro territorio, perché è proprio da essi che possiamo trarre ispirazione e forza per il futuro.
L’abbazia di San Giovanni in Argentella è oggi, più che mai simbolo di un’identità che guarda avanti, radicata nella sua storia millenaria».
(Angelo Gomelino)