PALOMBARA SABINA – Un moderno impianto di illuminazione per l’abbazia di San Giovanni in Argentella 

All'inaugurazione il cardinale Giovanni Battista Re presiederà una solenne celebrazione eucaristica

Domenica prossima primo dicembre alle ore 16,30 presso l’antica abbazia di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina sarà inaugurato un moderno impianto di illuminazione, interno ed esterno, realizzato coi fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Un importante evento per la comunità palombarese.

Il cardinale Giovanni Battista Re presiederà la celebrazione eucaristica

A dare rilevanza all’avvenimento sarà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio e Titolare della Diocesi di Sabina e Poggio Mirteto.

Un’immagine interna dell’abbazia di San Giovanni in Argentella

Una realizzazione di cui se ne sentiva assolutamente bisogno per la bassa risoluzione luminosa del vecchio impianto ma, in special modo, per la sua inadeguatezza tecnica e non a norma. Una situazione talmente precaria e poco sicura per monsignorErnesto Mandara, vescovo della Diocesi che, nell’anno 2020, nel ricevere l’affido dell’abbazia dalla Soprintendenza Archeologia Beni Culturali e Paesaggio di Roma, ne dispose la sostituzione come primo intervento, per la cui realizzazione la Diocesi si è potuta avvalere di un finanziamento europeo PNRR.

Il nuovo impianto è stato realizzato dalla Ditta “Impiantistica Sabina di Serafini Carmine” su progetto elettrico dell’Ingegner Claudio Aloisi e RUP, Viviana Aleandri.

Progettista e direttore dei lavori è l’architetto Antonio Petrini, professionista appassionato, grande storico e cultore dell’abbazia di San Giovanni in Argentella.

«Il progetto prevede il rifacimento dell’impianto elettrico dall’adduzione fino all’interno dell’abbazia – spiega l’architetto Petrini, contattato dal quotidiano on line Città del Nordest Tiburno TV – L’illuminazione del complesso antico sarà realizzata con tecnologia led a basso consumo attraverso apparecchi moderni dotati di tecnologia Dali.

Il progetto vuole rispondere all’esigenza di rendere fruibile l’edificio con differenti funzioni, innanzitutto come chiesa, ma anche come bene culturale valorizzando e rendendo visibili i particolari attraverso una luce che vuole enfatizzare gli elementi di maggior pregio. Riguarda sia la chiesa propriamente detta che il piano superiore dove è l’affresco dell’Adorazione della Croce, l’antica facciata romanica, ma coinvolge anche gli esterni e il giardino.

Mentre per gli spazi indoor si è privilegiata la luce senza sconvolgere la lettura dell’edificio, all’esterno si è invece dato risalto più all’aspetto creativo e scenografico, meno vincolati degli elementi storici.

I lavori in fase di realizzazione con finanziamento PNRR non sono ancora terminati, ma nell’inaugurazione del primo dicembre si vuole iniziare a mostrare i risultati work in progress di questo “cambiamento” che vuole essere graduale, ma nello stesso tempo deciso, rimuovendo i pericoli dall’impianto costituiti dai fili volanti e lampade a incandescenza che per anni hanno destato preoccupazione a chi aveva responsabilità sulla gestione e che hanno mostrato la chiesa nella penombra, rendendo problematica  la fruizione e l’utilizzo funzionale.

Oggi attraverso il nuovo impianto si vuole mostrare l’abbazia nei suoi valori storico-artistici, riducendo al minimo l’impatto degli elementi estranei e dei fili che passavano sulle antiche pareti.

Realizzazione con installazione di corpi illuminanti della chiesa e dell’avancorpo. Illuminazione dell’affresco dell’Adorazione della Croce e dell’esterno dell’abbazia compreso il viale d’accesso alla chiesa».

Un’immagine dall’alto dell’abbazia di San Giovanni in Argentella

Ed ora brevi accenni storici ed artistici.

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(più esaurienti notizie consultare l’archivio storico nel sito dell’associazione La Palombella: La Palombella.org

Secondo recenti studi, la fondazione dell’abbazia di San Giovanni in Argentella si fa risalire già all’VIII secolo ad opera dei benedettini sui resti di un oratorio paleocristiano e di una villa romana.

L’abbazia, di austera bellezza, è in stile romanico arcaico così come il bel campanile. Di pregevole fattura e forse unico nel suo genere il Ciborio, decorato con motivi a canne intrecciate, di scuola longobarda è posto sopra l’altare sorretto da quattro colonne.

Di notevole interesse la “Pergola di Centurius” dal nome dell’autore che la eseguì nel 1170, una splendida iconostasi in stile pre-cosmatesco che divide, nella navata destra, la zona dei fedeli dalla cappella.

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Di ciò che resta degli affreschi, rivestono particolare importanza i riquadri della narrazione dell’incontro di Guglielmo d’Aquitania con San Bernardo Chiaravalle, datati intorno al 1280 periodo in cui papa Onorio IV sostituisce i Benedettini con i Guglielmiti. Seguono secoli di decadenza e poi di completo abbandono.

L’abbazia venne riscoperta negli ultimi anni del 1800 dal pittore bolognese Enea Monti che, per ragioni familiari in quegli anni abitava a Palombara Sabina, dove e morto. Grazie ai suoi scritti e alle sollecitazioni verso le autorità municipali e al Ministro della Pubblica Istruzione, riesce a far eseguire lavori di restauro e il riconoscimento, nel 1900, di Monumento Nazionale.

Nel 1969 l’insediamento della Fraternità dei Santi Nicola e Sergio.

Dai primi mesi del 2020, l’abbazia è in affido diretto alla Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto.

L’intitolazione al pittore Enea Monti del largo antistante l’abbazia

Nel 2022 su istanza dell’Associazione socio culturale “La Palombella” al Comune di Palombara Sabina e a seguito di autorizzazione del Prefetto di Roma è stato intitolato al pittore Enea Monti il largo antistante l’abbazia con l’apposizione di una targa a ricordo realizzata a cura dell’Associazione.

(di Angelo Gomelino)

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