Sabato 14 dicembre a Morlupo alle ore 18, presso l’Associazione culturale Bottega d’Arte, in Via Cesare Battisti 23, la poetessa, scrittrice e drammaturga Maria Grazia Calandrone presenterà il suo ultimo libro “Magnifico e tremendo stava l’amore”, edito da Einaudi.
Maria Grazia Calandrone, finalista del Premio Strega 2023 con il libro “Dove non mi hai portata”, in cui racconta la sua struggente storia di bambina abbandonata nel 1965 a otto mesi d’età all’ingresso monumentale di Villa Borghese, un “reportage lirico”, scritto in maniera poetica, che combina inchiesta, narrazione e biografia rinnovando la vita di Lucia, la mamma biologica, che non ha mai conosciuto ma che ha sempre amato come figlia. Un libro molto apprezzato dalla critica e che ha suscitato grande attenzione anche da parte dei lettori.
A Morlupo, sabato, Maria Grazia Calandrone, che dialogherà con la divulgatrice culturale Marianna Mariotti, parlerà del suo nuovo lavoro editoriale, “Magnifico e tremendo stava l’amore”, che è una ricostruzione lirica di un omicidio avvenuto a Roma nel gennaio del 2004 e divenuto un caso giudiziario destinato a fare giurisprudenza, il caso “Cristallo”: Luciana Cristallo, 39 anni, dopo circa vent’anni di violenza subita, uccide con undici coltellate l’ex marito e padre dei suoi quattro figli, Domenico Bruno, al culmine di una violenta lite in cui lei reagì a un tentativo di strangolamento, e insieme al nuovo compagno getta il cadavere nel Tevere, che lo restituirà a Ostia un mese dopo.
Nel processo viene stabilito che Luciana ha agito per legittima difesa.
La sentenza, confermata in secondo grado, ha fatto scuola, dividendo l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti, ha fatto giurisprudenza secondo molti giuristi e opinionisti.
“L’analisi della storia e dei suoi esiti ˗ è scritto nella sinossi del romanzo ˗ ha finito per generare un libro che ha sorpreso per prima chi l’ha scritto, essendo diventata un’opera scorretta, che non assume esclusivamente il punto di vista della vittima, si chiede anzi chi dei due sia la vittima, quale patto leghi i protagonisti e in quale oscurità delle persone quel patto abbia radicato.
Chi scrive, insomma, ha cercato di comprendere profondamente le ragioni della violenza. E forse, chissà, ha lavorato proprio per emanciparsi da uno sguardo semplice sulla violenza.
Non c’è dunque condanna, ma esposizione, quando possibile poetica, di quel magnifico e tremendo amore”.
Poetessa tradotta in molte lingue, la Calandrone, dal 2010, scrive e conduce programmi culturali per “Radio 3”, ha collaborato con “Uno mattina Poesia” su Rai 1, con Rai Cultura e Cult Book su Rai 3.
L’appuntamento in programma sabato 14 dicembre a Morlupo è uno di quegli eventi da segnare sul calendario, perché occasione di ascolto e di confronto con una delle scrittrici italiane più penetranti e intense.
E che lascia il segno per quanto vera.