Viaggiava alla guida di un’auto fiammante e nessuno si sarebbe mai aspettato che la utilizzasse per “lavoro”.
Così mercoledì mattina 18 dicembre i Carabinieri Forestali della stazione di Guidonia Montecelio hanno denunciato un 50enne romeno per ricettazione di 187 chilogrammi di rame dubbia provenienza.
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, i militari erano impegnati in un posto di controllo nella zona della cosiddetta “Camionabile” insieme agli agenti della Polizia Locale di Guidonia Montecelio.
Alla vista di una Mercedes A 180 gli operanti hanno intimato l’alt. Al volante c’era un romeno 50enne residente nella Capitale che ha iniziato a manifestare segni di nervosismo.
L’attenzione di militari ed agenti si è concentrato su 3 sacchi di plastica neri posti sui sedili posteriori per i quali è stato richiesto di mostrare il contenuto.
All’interno c’erano centinaia di fili di rame, presumibilmente residui di cavi elettrici già spellati della guaina e pronti per essere rivenduti al “mercato nero”.
A quel punto, è scattata anche la perquisizione del cofano posteriore della Mercedes, all’interno dei quale erano nascosti altri 4 sacchi neri contenenti centinaia di bobine di “oro rosso”. Il 50enne romeno non ha fornito alcuna spiegazione circa la provenienza dei fili di rame che complessivamente pesavano 187 chilogrammi e che sono stati sequestrati.
Durante il posto di controllo di mercoledì lungo la “Camionabile” nella rete di Carabinieri Forestali e agenti della Polizia Locale è finito anche un 35enne romeno titolare di una ditta residente a Sant’Angelo Romano: pur essendo iscritto all’Albo dei Gestori Ambientali per il trattamento di rifiuti e rottami, l’uomo trasportava rifiuti ferrosi su un furgone Ducato senza aver compilato il Formulario di identificazione dei rifiuti (Fir), il documento che ne certifica l’origine e la destinazione.
La violazione ha fatto scattare per il camionista la sanzione amministrativa di 3.200 euro.
