Se sia opera di vandali o di concorrenti non è chiaro, quello che appare certo per il momento è che sono entrambi dolosi.
Due incendi sono stati appiccati all’alba di ieri, giovedì 9 gennaio, ad altrettante frutterie gestite da commercianti egiziani a Setteville, quartiere alla periferia del Comune di Guidonia Montecelio al confine con Roma.
Due roghi divampati davanti a locali ubicati al piano terra di condomini con decine di appartamenti sovrastanti che fortunatamente non sono rimasti coinvolti.
La “Frutteria Marcello” all’angolo tra via Giosuè Carducci e via Alessandro Manzoni, a Setteville di Guidonia
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, alle 3 di ieri mattina è giunta una segnalazione al 115 di un rogo davanti alla saracinesca della “Frutteria Marcello”, l’attività ubicata all’angolo tra via Giosuè Carducci e via Alessandro Manzoni, a Setteville.
Le cassette accatastate davanti alla serranda laterale presa di mira dai piromani
Sul posto è immediatamente intervenuta una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Tivoli e una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Villa Adriana che ha domato le fiamme appiccate ad alcune cassette di cartone e plastica accatastate davanti alla serranda laterale.
Molto limitati i danni registrati dal titolare, fatta eccezione per quelli alle soglie di travertino e la vetrata a causa del calore emesso.
La frutteria all’angolo tra largo Giosuè Carducci e via Giacomo Leopardi
Pochi istanti dopo i vigili del fuoco sono intervenuti anche all’angolo tra largo Giosuè Carducci e via Giacomo Leopardi per un secondo incendio appiccato ad un’altra frutteria, aperta a settembre 2023 e anch’essa gestita da un commerciante egiziano, ubicata a un centinaio di metri dalla prima.
L’area esterna della frutteria interdetta dai vigili del fuoco di Villa Adriana
L’autore o gli autori hanno utilizzato il medesimo modus operandi di appiccare le fiamme alle cassette.
A indagare sull’incendio alla “Frutteria Marcello” sono i carabinieri di Tivoli: l’ipotesi è verosimilmente dolosa.
I militari dovranno raccogliere elementi per accertare se il rogo sia riconducibile ad un atto vandalico oppure ad un dispetto di un concorrente.