Fu freddato con 4 colpi di pistola mentre usciva in permesso dall’abitazione dove era ristretto agli arresti domiciliari.
Salvatore Bramucci fu assassinato a 58 anni con 4 colpi di pistola il 7 agosto 2022
Ma il delitto di Salvatore Bramucci, avvenuto il 7 agosto 2022 a Soriano nel Cimino, non fu un regolamento di conti nel giro della malavita bensì un delitto pianificato dalla moglie e dalla cognata (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Lo ha stabilito ieri pomeriggio, lunedì 20 gennaio, la Corte d’Assise di Viterbo.
Da sinistra, Antonio Bacci e Lucio La Pietra: i due presunti killer
Dopo quasi cinque ore di camera di consiglio, il Collegio presieduto da Francesco Oddi ha condannato in primo grado per omicidio volontario pluriaggravato, rispettivamente a 28 e 27 anni, i due presunti sicari, Antonio Bacci, 50enne di Tor Tre Teste, e Lucio La Pietra, 50enne anche lui di Ponte di Nona, entrambi detenuti nel carcere di Viterbo.
Salvatore Bramucci insieme alla moglie Elisabetta Bacchio, considerata la mandante del delitto
I giudici hanno condannato a 24 anni di reclusione la moglie della vittima, la 48enne Elisabetta Bacchio, considerata la mandante dell’agguato, insieme alla sorella Sabrina Bacchio, 50enne di Colleverde di Guidonia, ritenuta dai magistrati la mediatrice tra la vedova e i killer.
Sabrina Bacchio, 50enne di Colleverde di Guidonia: considerata la mediatrice tra la sorella e i killer
Elisabetta è detenuta nel carcere di Civitavecchia dal 26 settembre 2023, mentre Sabrina fu la prima ad essere arrestata nell’ambito delle indagini ed è reclusa a Rebibbia dal 22 ottobre 2022.
Dan Costantin Pomirleanu, 35enne romeno convivente a Colleverde di Guidonia con Sabrina Bacchio
Inoltre la Corte d’Assise ha condannato a 20 anni Dan Costantin Pomirleanu, convivente a Colleverde di Guidonia con Sabrina Bacchio: il 35enne romeno detenuto a Rebibbia è considerato colui che consegnò i compensi ai presunti autori materiali del delitto una volta portata a termine la missione.
I giudici hanno riconosciuto infine la colpevolezza di Alessio Pizzuti, 35enne romano: l’uomo, detenuto agli arresti domiciliari, è stato condannato a 18 anni perché ritenuto complice dei due sicari per aver partecipato ai sopralluoghi preliminari sul luogo del delitto.
Nel processo di primo grado erano costituiti parti civili Mascia Bramucci e Isolino Bramucci, la figlia e il fratello del pregiudicato ucciso: la Corte d’Assise ha riconosciuto rispettivamente a favore della 38enne una provvisionale di 50 mila euro e di 25 mila euro per il 63enne.
La Procura di Viterbo aveva chiesto la pena dell’ergastolo per la moglie, Elisabetta Bacchio, i cognati Sabrina Bacchio e Dan Costantin Pomirleanu, e per Antonio Bacci.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.