MONTEROTONDO – Furti in casa, a processo la “Banda della Clio”

Cinque italiani di età compresa tra i 19 e i 42 anni incastrati dai carabinieri

Quando li presero con le mani annerite e le scarpe sporche di fango, i due più giovani si giustificarono dicendo di essere costretti a rubare a causa di debiti da gioco e per la mancanza di un posto di lavoro.

Il più grande della “batteria”, invece, fece scena muta.

In realtà, da lì a breve i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo avrebbero scoperto che i tre erano soltanto alcuni dei membri della cosiddetta “Banda della Clio”, autrice di una serie di furti in casa nella città eretina.

 
 

Lunedì 7 aprile davanti al giudice del Tribunale di Tivoli Matteo Petrolati si è celebrata l’udienza predibattimentale per i 5 imputati di concorso in furto aggravato in abitazione: si tratta di Federico M., 42 anni di Monterotondo, attualmente in carcere, Alessio D., 19 anni di Mentana, Flavio C., 20 anni di Monterotondo, Alessio P., 39 anni di Mentana, e di Simone M., 34enne di Fonte Nuova, tutti agli arresti domiciliari.

Il giudice Petrolati ha ammesso al processo col rito abbreviato Federico M., Alessio D. e Flavio C., difesi rispettivamente dall’avvocato Oscar Rossi di Roma il 42enne, dall’avvocato Emanuele Urbani di Mentana il 19enne e dagli avvocati Pietro Nicotera e Gian Maria Nicotera di Roma il 20enne eretino.

Saranno processati secondo il rito ordinario Alessio P. e Simone M., difesi rispettivamente dagli avvocati Davide Verri di Roma e Carmelo Tripodi di Tivoli.

Le scorribande della “Banda della Clio” terminarono nel pomeriggio di lunedì 21 ottobre 2024 in Via Monte d’Oro a Monterotondo, strada di una zona di campagna a ridosso del Centro urbano.

Ad allertare il 112 era stato il 70enne proprietario di una villa, in quel momento fuori per lavoro, che dal sistema di allarme aveva ricevuto la notifica dell’intrusione di sconosciuti nel suo giardino di casa.

Ricevuto l’intervento da parte della centrale operativa, i Carabinieri della Sezione Radiomobile si precipitarono in via Monte d’Oro e sorpresero Alessio D. e Flavio C.: i due ragazzi avevano aperto il cancello e si erano introdotti nel giardino dell’appartamento per svaligiarlo, ma il colpo era fallito perché i due ventenni si spaventarono per la presenza dell’impianto di videosorveglianza che li indusse alla fuga dopo averlo danneggiato.

Alla vista dei militari i due tentarono inutilmente di darsi alla fuga.

Sul posto, però, i carabinieri diretti dal Capitano Carmine Rossi notarono la Renault Clio condotta da Federico M. ferma davanti all’abitazione e pronta alla fuga in attesa dell’arrivo di Alessio D. e Flavio C.

L’uomo, pieno zeppo di precedenti specifici, faceva il palo con un telefonino “usa e getta”, che all’arrivo delle pattuglie tentò di disfarsi invano.

Nel corso della perquisizione, Flavio C. fu trovato in possesso di una forbice, di un giravite e di una chiave multiuso, attrezzi atti allo scasso di cui deve rispondere penalmente.

Alessio D. deve rispondere anche di porto abusivo di arma bianca, essendo stato trovato in possesso di un coltello “a farfalla” in acciaio con una lama appuntita lunga 10 centimetri.

Il più giovane della banda è accusato anche di aver fornito ai carabinieri le generalità del fratello gemello.

Da quell’arresto gli investigatori dell’Arma hanno ricostruito a ritroso le scorribande del gruppo.

Dalle indagini è emerso che il 19enne di Mentana Alessio D. e il 20enne di Monterotondo Flavio C. sarebbero gli autori di un altro furto commesso il 20 settembre 2024 in via Ricciotti Garibaldi nell’appartamenti di due coniugi 80enni.

Aperto il portoncino di ingresso dell’abitazione, i due ladri si impossessarono di un piccolo ciondolo a forma di cuore custodito all’interno di un porta gioie in camera da letto.

I carabinieri hanno raccolto indizi sufficienti per collocare il 42enne eretino Federico M. sulla scena di un altro furto commesso il 10 settembre 2024 nel condominio di via Brenta a Monterotondo.

Anche in quel caso l’uomo era alla guida della Renault Clio, mentre ad intrufolarsi nel palazzo sarebbero stati il 39enne mentanese Alessio P. e Simone M., 34enne di Fonte Nuova.

Utilizzando la tecnica del foro vicino alla maniglia di apertura, i ladri riuscirono a forzare le saracinesche dei garage di due condomini, una donna di 57 anni e un uomo di 69, e a razziare un decespugliatore, un soffiatore, casse stereo, vari generi alimentari e un case di un personal computer per un valore complessivo di 650 euro.

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