Iniziò a metà degli anni Cinquanta vestendo una star dell’epoca come Silvana Pampanini.
E nel corso della carriera ha lavorato con tutte le stelle del grande e del piccolo schermo.
Itala Scandariato dal 2007 abitava a Monterotondo
Una carriera straordinaria quella di Itala Scandariato, costumista di cinema, teatro e televisione di fama internazionale, spentasi mercoledì 21 maggio.
Itala Scandariato ad “Anticorpi”, la rassegna culturale di lotta alle molestie, agli stereotipi e alla violenza di genere
I funerali si sono svolti venerdì mattina 23 maggio nel Duomo di Monterotondo, la città in cui aveva scelto di vivere dal 2007 e che il 20 aprile scorso le aveva dedicato un omaggio nell’ambito di “Anticorpi”, la rassegna culturale di lotta alle molestie, agli stereotipi e alla violenza di genere.
Con Itala Scandariato se ne va un altro pezzo di quel Cinema che ha fatto grande lo spettacolo italiano, quando le costumiste lavoravano fianco a fianco coi registi e gli abiti indossati dagli attori protagonisti dettavano la moda.
Basti pensare che i suoi costumi sono conservati al Museo di Hollywood e al Museo del Cinema di Torino.
Nata a Torino, figlia di un ufficiale dell’Esercito vive con la famiglia alcuni anni in Etiopia e a Palermo, quindi Itala si trasferisce a Roma dove si diploma all’Accademia di Belle Arti e comincia giovanissima a lavorare nel Cinema come scenografa nel film del 1957 “Saranno Uomini” con Silvana Pampanini.
Itala Scandariato nel 1959 sul set di “Ben Hur” regia di William Wyiler
La consacrazione come costumista arriva due anni più tardi, nel 1959, come aiuto costumista e assistente incaricata agli accessori per il film “Ben Hur” regia di William Wyiler.
“In quel film diventai aiuto costumista grazie ai miei disegni che furono scelti dalla produzione tra altri trenta selezionati – raccontò Italia in un’intervista al settimanale “Tiburno” pubblicata l’8 ottobre 2013 – Ho imparato il modo di lavorare degli americani, dove tutto era programmato e nulla lasciato al caso.
Alla fine del film il regista Wyler mi disse “You are very clever” (Tu sei molto intelligente) spronandomi così a continuare a lavorare.
Per quel film abbiamo vinto l’oscar per i costumi, oltre agli altri numerosi premi che la pellicola ha ricevuto”.
Itala Scandariato con Sophia Loren sul set di “Madame Sans Gene”
Almeno trenta i film della sua onorata carriera, tra cui “Madame Sans Gene” (1961) di Christian-Jaque con Sophia Loren candidata al nastro D’argento, “Massacro al Grande Canyon” (1964) di Sergio Corbucci e “Colpo grosso alla napoletana” (1968) di Ken Annakin in cui Itala vestì Vittorio De Sica.
Senza dimenticare Elisabeth Taylor, della quale curò i costumi nel film “Mercoledì delle ceneri”, e Orson Welles nel film “House of cards”.
E ancora: Giorgio Albertazzi al Giardino Di Boboli a Firenze per la rappresentazione di “Lorenzo il magnifico”, Giuliano Gemma, Diego Abatantuono nella fiction “Il commissario Corso” del 1991, e nel 2007 Massimo Wertmuller, tra i protagonisti della prima serie della fiction “La Squadra” su Rai Tre, l’ultimo lavoro da costumista di Itala Scandariato.
Itala Scandariato con tre attori della fiction “La Squadra” su Rai Tre
Consulente d’immagine per diverse presentatrici come Grazia Francescato per il programma “Geo” e per “Chi L’ha visto” con Giovanna Milella.
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Nel mondo del Cinema Itala Scandariato verrà ricordata per aver inventato il “Metodo Itala”, un metodo di lavoro adottato ancora oggi tra i costumisti per fare lo “spoglio” dei copioni dei film o fiction.