CAPENA – Giostraio massacrato dal branco, il sindaco: “Chi sa, parli”

Il comunicato di Roberto Barbetti

La città è sconvolta e ha dimostrato vicinanza attraverso due fiaccolate, ma le indagini spettano alla Magistratura.

Stefano “Luigi” Cena, il giostraio di 65 anni ucciso a pugni e calci dal branco a Capena

E’ in sintesi il messaggio del sindaco di Capena Roberto Barbetti inviato alla cittadinanza attraverso un comunicato postato stamane, martedì 21 ottobre, sulla pagina Facebook istituzionale del Comune, a poche ore dalla richiesta avanzata da FdI di un consiglio comunale straordinario sull’omicidio di Stefano “Luigi” Cena dell’istituzione di una Commissione Speciale e di Inchiesta sulla Sicurezza (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Il sindaco di Capena Roberto Barbetti

“Cari concittadini, siamo tutti angosciati di fronte ad un evento così grave, feroce, ed inspiegabile, ma è auspicabile che si agisca con saggezza e lucidità per rispetto verso la vittima, il nostro caro Luigi, e la sua addolorata famiglia.

Questo è fondamentale innanzitutto per identificare i colpevoli di questa azione da branco così efferata, crudele, ingiusta. È importante altresì ricordare che non possiamo però confondere il paese di Capena con un gruppo che provoca in modo assurdo la perdita di una vita.

La comunità di Capena, i cittadini tutti, con la partecipazione spontanea alle due fiaccolate, con i centinaia messaggi di cordoglio commossi espressi in vario modo, hanno dimostrato di essere feriti, sconfortati, per questo omicidio, ed hanno compatti manifestato solidarietà alla famiglia, e netta condanna a quanto accaduto esprimendo un NO DECISO ad ogni tipo di violenza.

Le autorità competenti hanno lavorato da subito e proseguono nelle indagini per individuare gli autori, di tale azione selvaggia.

È fondamentale evitare ogni interferenza in questo momento delicato, rispettando il lavoro delle forze dell’ordine e della Procura.

Oltre alle telecamere già utilizzate dagli inquirenti e alle prove raccolte, si fa invece appello alla dovuta collaborazione, come richiesto pubblicamente dalla famiglia, di chi può fornire eventuali testimonianze avendo assistito al tragico episodio”.

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