La donna ha raccontato di essere stata costretta a subire atti sessuali in casa e in auto.
A suo dire, appena restavano da soli, l’anziano padrone di casa non perdeva occasione per allungare le mani.
Anche davanti al figlio minorenne di lei.
Ma prove non ce ne erano e le sue parole non sono state sufficienti per inchiodare l’imputato.

Il Tribunale di Tivoli
Per questo ieri, lunedì 27 ottobre, il Tribunale di Tivoli ha assolto in primo grado perché il fatto non costituisce reato un pensionato italiano di 87 anni di Cerreto Laziale accusato di violenza sessuale ai danni di una 42enne peruviana.
Il Collegio presieduto da Cristina Mazzuoccolo – a latere i giudici Camilla Amedoro ed Eugenio Gagliano – ha respinto la richiesta di condanna a 4 anni di reclusione formulata dalla Procura di Tivoli condividendo invece la tesi dell’avvocata Letizia Di Valeriano di Cerreto Laziale, difensore dell’imputato.
L’anziano, incensurato, era finito nei guai il 10 gennaio 2018, giorno in cui la donna originaria del Perù sporse querela riferendo di almeno due episodi di violenza sessuale da parte del padrone dell’appartamento in cui viveva insieme al figlio minorenne. Il primo episodio risaliva al 25 settembre 2017.
La donna ha raccontato che l’anziano si era offerto di sostituirle alcune lampadine dell’abitazione.
In realtà, l’uomo le si sarebbe avvicinato per toccarle il braccio e palpeggiare il seno dicendo: “Come sei bella”.
In altre occasioni, l’80enne di Cerreto si sarebbe avvicinato per baciare la donna sulle labbra.
Il secondo episodio raccontato risaliva invece al 10 ottobre 2017. In quel caso l’anziano si sarebbe offerto di accompagnare la donna al bancomat di Gerano per prelevare i contanti e pagare l’affitto dell’appartamento.
A detta della 42enne, però, durante il viaggio di ritorno verso Cerreto Laziale il pensionato avrebbe percorso una stradina di campagna, toccandole con insistenza una gamba fino ad infilare la mano all’interno dei pantaloni spostandole gli slip nonostante il rifiuto della donna.
Tornati a Cerreto Laziale, l’anziano l’avrebbe seguita in casa e toccandola sul corpo palpeggiandole il seno.
Accuse condivise dalla Procura di Tivoli, ma non dimostrate secondo il Tribunale.
“Il pubblico ministero ha fatto una richiesta di 4 anni di reclusione – -spiega al quotidiano on line Tiburno.Tv l’avvocata Letizia Di Valeriano – Ma sono emerse moltissime contraddizioni dalle dichiarazioni rese dalla parte offesa.
Non c’è stata effettivamente la conferma che l’imputato abbia commesso il fatto.
La parte offesa aveva indicato anche due testimoni de relato che non avevano mai assistito ai fatti raccontati dalla signora.
La parte offesa aveva raccontato ai testi citati episodi che tra l’altro non erano neppure quelli di maggior rilevanza nell’ambito del procedimento penale.
Nel corso del processo addirittura i testimoni indicati non si sono mai presentati, perciò il Presidente del Collegio ha disposto addirittura l’accompagnamento coatto e l’ammenda.
Quando si sono presentati in aula hanno depositato due certificati rilasciati dal Csm di Tivoli.
Una situazione molto particolare”.
“La signora – prosegue l’avvocata Letizia Di Valeriano – aveva preso in locazione un immobile del mio assistito e non aveva mai provveduto al pagamento dell’affitto.
Il mio assistito, persona molto anziana che non ha mai avuto problemi con la giustizia, le aveva detto di sistemare l’appartamento e poi avrebbero regolarizzato il tutto, invece la donna lo ha denunciato”.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate fra 30 giorni.

































