“Il mio datore di lavoro non mi ha pagato e mi ha anche aggredito minacciato”.
E’ il grido d’aiuto lanciato ai carabinieri della stazione di Settecamini da parte di Vasile Toader, un 56enne muratore romeno arrivato in Italia 36 anni fa.
Lunedì 8 dicembre l’operaio si è presentato presso gli uffici dell’Arma in via Umberto Maddalena a Guidonia per denunciare un imprenditore titolare di una struttura ricettiva dove da giugno scorso Vasile Toader vive insieme alla moglie.
Il muratore ha contattato anche la redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv per portare alla ribalta il suo caso e raccontare il trattamento che dice di aver subito da parte del suo datore di lavoro alla presenza di un altro operaio e di un affittuario della struttura ricettiva.
“Avevo raggiunto un accordo verbale con il datore di lavoro – ha raccontato in sintesi ai carabinieri – Vitto, alloggio e stipendio per me e mia moglie in cambio di lavoro e di gestione della struttura ricettiva, oltre ad un forfettario di 30 mila euro per la ristrutturazione di 12 appartamenti”.
“Da giugno ad oggi – spiega Vasile Toader al quotidiano Tiburno.Tv – mi sono occupato anche della riscossione degli affitti dei 12 appartamenti e delle stanze dell’hotel, mentre mia moglie si è occupata delle pulizie”.
Secondo il racconto del muratore, dal datore di lavoro finora avrebbe ricevuto 5 mila euro, compresi i 920 euro per i tre mesi di lavoro della moglie, ora ricoverata in Romania.
Così lo scorso giovedì 4 dicembre, quando il titolare della struttura ricettiva lo avrebbe raggiunto per visionare i lavori, il 56enne avrebbe richiesto i soldi asseritamente promessi.
“Alla mia richiesta ha cominciato ad andare in escandescenza – ha detto Vasile Toader ai carabinieri – rifiutandosi di pagare alcuna cifra e offendendomi.
Nonostante tutto ho cercato di calmare gli animi, ricordandogli che fino a poco tempo prima il nostro rapporto era fraterno.
Ma lui mi ha risposto di non avere nulla di fraterno con me e se avessi continuato mi avrebbe ammazzato e seppellito sotto terra come ha fatto coi suoi cavalli.
A quel punto, ho continuato a chiedergli il mio compenso e lui mi ha detto: “Se continui a chiedermi i soldi, io ti porto due, tre albanesi e ti faccio ammazzare e seppellire, così non ti trova più nessuno”.
Stando sempre a quanto riferito ai carabinieri di Settecamini, nella concitazione Vasile Toader sarebbe stato colto da malore e avrebbe chiesto aiuto al datore di lavoro.
“Magari muori, tanto se muori un buco te lo trovo”, avrebbe replicato l’imprenditore secondo la versione di Toader che a quel punto ha telefonato al 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri e di un’ambulanza.
L’operaio racconta di essere stato trasportato all’ospedale Sant’Andrea in codice rosso e dimesso all’alba di venerdì 5 dicembre.
“Verso le ore 11 di venerdì mattina – ha denunciato il 56enne ai carabinieri – il datore di lavoro è tornato per intimorirmi e mandarmi via.
A questo punto ho contattato il 112 per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, ma dopo qualche minuto il titolare è andato via prima dell’arrivo della pattuglia”.
Vasile Toader racconta a Tiburno.Tv di aver fatto lo sciopero della fame da venerdì a lunedì, quando ha sporto denuncia ai carabinieri.
L’uomo continua ad abitare presso la struttura ricettiva. “Da qui – annuncia – me ne vado soltanto quando il titolare mi avrà dato i soldi promessi”.




























