Guidonia – Le cave non aprono ai tecnici del Comune. L’assessore Salfa minaccia multe

Gli impianti estrattivi lasciano chiusi i cancelli, negando l’accesso ai tecnici incaricati dal Comune di effettuare verifiche già annunciate, così come previsto dalla legge. È successo nei giorni scorsi.
L’argomento è noto, riguarda la fine degli inerti di risulta (pari al 90% dell’escavato) derivati dal taglio delle pietre ornamentali, e che dalle perizie giurate presentate dai cavatori dovrebbero essere stati usati per i ritombamenti degli scavi eseguiti per estrarre l’oro bianco tiburtino. I geologi avrebbero dovuto accertare proprio ciò, perché se tutto questo materiale non è lì dove dovrebbe essere, sarà automaticamente considerato commercializzato con l’obbligo per le imprese di versare il contributo monetario proporzionale al peso nelle casse comunali.
“Devono rispettare le regole – ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive, Patrizia Salfa – e dare obbligatoriamente, come prescrizione di legge, la possibilità dei controlli e delle verifiche. Non ci siamo. Nei giorni scorsi solo dopo vari tentativi è stato possibile per i geologici deputati ai controlli, entrare all’interno di alcuni impianti estrattivi. Se il buongiorno si vede dal mattino, cominciamo male, l’ostruzionismo non mi piace, io opero nell’interesse di tutti i cittadini e dunque devo fare quel che sto facendo. Non vorrei che lo stesso trattamento venisse riservato ai geologi da tutti i titolari di concessione, li avverto che ogni porta chiusa equivarrà ad una ammenda che va da 3mila a 30mila euro come la legge prevede. Inutile aggiungere che in un contesto di totale disinteresse della categoria verso il bene comune sono a rischio anche le decine di richieste di proroga che giacciono presso il settore attività produttive. Nessuna nuova concessione senza il rispetto delle regole”.
Intanto il dirigente alle Attività produttive, l’architetto Paola Piseddu, come previsto da un atto di indirizzo approvato dalla Giunta comunale, ha avviato le notifiche di conguaglio del contributo ambientale, secondo l’art. 15 della legge regionale 17 del 2004, dovuto all’ente per gli anni 2008-2011. Con la possibilità per le aziende di rateizzare il dovuto. Interessate dal provvedimento una cinquantina di concessionari, la stima del dovuto in mancati contributi versati è, secondo gli uffici comunali, nell’ordine di milioni di euro.

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