Legato mani e piedi, otto ore in balia del rapitore, resta lucido e calmo Angelo, 15 anni ed un coraggio da eroe
Sarà comunque un Natale sereno per la famiglia Massimi di Palombara
“Sono state ore di terrore, un incubo dolorosissimo che non passa neppure adesso che Angelo è a casa. E forse non riusciremo più a dimenticare”. Pierluigi Massimi l’imprenditore di Palombara vittima del sequestro del figlio Angelo di 15 anni, ci accoglie insieme alla moglie Cinzia Tommasi e a tutta la famiglia nel salotto di casa. Ci sono anche Erica 20 anni e Priscilla 23 anni, le sorelle maggiori di Angelo che per lui ‘stravedono’. E’ una famiglia colpita duramente. Una famiglia che in un giorno come tanti altri si è trovata d’improvviso ad affrontare quanto c’è di più terribile: il rapimento di un figlio. Ma è anche una famiglia eccezionale a cominciare da Angelo per finire a papà Pierluigi e a mamma Cinzia: tutti sono riusciti a mantenere, pur nel terrore, la calma e la lucidità necessarie ad affrontare per il meglio l’accaduto. Il male esiste, in qualche caso anche in chi si conosce. Ma questa volta a vincere è stata la famiglia Massimi.
“E’ indescrivibile quello che si prova a ricevere la telefonata del sequestratore di un figlio. Immaginare il mio ragazzino in un luogo buio e sconosciuto, minacciato e nelle mani di chissà chi”. Dice papà Pierluigi. “Ansia che prende alla gola, allo stomaco, e la testa che resta concentrata in un solo pensiero. Ma per fortuna tutto si è risolto bene e il nostro potrà essere comunque un Natale sereno”.
Continua a pag 20 e 21 di Tiburno 20 Dicembre 2011