Il mondo di Mario
A 30 anni tutto il suo mondo è dentro il computer a causa della distrofia muscolare di Duchenne, una malattia degenerativa che nel 2009 portò via sua fratello, e che nel tempo lo sta privando di ogni movimento. Ma non di tutti. Perché grazie ad un mouse speciale, può scrivere e comporre. “La musica ha la capacità di farti volare, renderti libero”, dice Mario con un sorriso, e come dargli torto.
La passione per la musica e la malattia
La musica ce l’ha nel sangue fin da piccolo, grazie ai suoi genitori che in casa facevano suonare dischi di Deep Purple e Elvis Presley. Come lo zio e un cugino di sua madre, matura l’amore per la batteria, che lo accompagnerà in tutto il suo percorso. “Mi hanno diagnosticato la malattia quasi per caso a cinque anni, quando feci una visita per strabismo – racconta Mario -, crescendo però, non ho mai smesso di coltivare la mia passione e sono sempre andato avanti per la mia strada con il supporto dei miei genitori”. A 16 anni lascia il liceo scientifico per entrare in una band, i “Ladri di carrozzelle”, formato da musicisti con il suo stesso male. Suona la batteria con latri tre componenti e gira l’Italia fino al 2006 con una media di 100 concerti l’anno. “Quella è stata una parte importante della mia vita ma poi ho deciso di chiuderla – racconta -. È stato in quel momento che ho deciso di comporre e avvicinarmi anche ad altri strumenti. Senza frequentare nessun corso di musica. Solo andando ad orecchio e ispirazione”.
Tbp Music colors
Il mondo di Mario è entusiasmante. Fatto di coraggio e passione. Ma anche di talento. E di quella tenacia che lo fa volare lontano da quella sedia su cui è costretto a vivere. A ritmo di rock.
Veronica Altimari