Paolo Salvatori, sindaco di San Polo dei Cavalieri

San Polo dei Cavalieri – Il tema fossanti accende la miccia tra sindaci

L'ex sindaco Giubilei: “Mio padre ci lasciò una gamba in cava, ma non ho inviato messaggi”

Polemica in tema fossanti, i cavatori che da un secolo scendono da San Polo dei Cavalieri per lavorare il travertino di Tivoli. Ad accendere la miccia l’ex sindaco Antonio Giubilei, quattro volte sindaco, che scrive: “In riferimento all’evento di inaugurazione dell’opera in onore dei “Fossanti” tenutasi a San Polo dei Cavalieri il 24 luglio scorso voluta e presieduta dal sindaco Paolo Salvatori, su questo giornale è apparso un articolo che citava (si riporta testualmente) “è stata data lettura anche dei messaggi pervenuti da autorevoli sampolesi lontani come […] lo storico ex sindaco Antonio Giubilei”. “Ci tengo a precisare che l’informazione data è completamente scorretta. Non ero presente, e non ho inviato alcun tipo di comunicazione: quindi o è stato letto un messaggio che ovviamente non era il mio, oppure non è stato fatto e alla vostra testata è stato riferito un accadimento in maniera errata”. “Non ero presente per motivi del tutto personali, ma se avessi potuto esserci avrei sicuramente espresso la mia vicinanza e commozione verso un mondo, quello dei “cavatori”, che sento mio e risveglia in me emozioni e ricordi contrastanti che hanno segnato la mia esistenza”. “Sono figlio proprio di uno di quei fossanti, che nei fossi lasciò una gamba ancora ragazzo, sacrificata per un sogno di benessere ed emancipazione economica”, prosegue l’ex sindaco, “E proprio in una di quelle cave, ormai oltre mezzo secolo fa (parliamo degli anni ’50) partì la mia esperienza politica: fu in quei luoghi e davanti a quegli straordinari lavoratori che tenni il mio primo comizio, il primo discorso pubblico di un giovane sindacalista che solo molti anni dopo diventerà sindaco della sua amatissima comunità. Questi aspetti, affettivi, intimi e allo stesso tempo universali avrei voluto condividere con i presenti, ma dalla mia viva voce”.

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La risposta del sindaco Paolo Salvatori: “Ho riportato solo dei pensieri che mi erano stati espressi al telefono dall’ex sindaco Giubilei e con il suo consenso. Niente di particolare, quindi: alla cerimonia di inaugurazione abbiamo parlato di “messaggio” in senso lato, non letterale. Ho riferito un pensiero, non lettere. Con Antonio Giubilei sindaco ho svolto tre mandati come assessore alla cultura”.

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