scuola disabili

Benessere equo e sostenibile secondo l’Istat: più di 2 scuole su 3 hanno barriere fisico-strutturali per le persone con disabilità

Due su tre le scuole italiane a presentare barriere fisico-strutturali che limitano il movimento alle persone con disabilità

L’Istat pubblica l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile: tra gli ultimi risultati, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane, spicca quello relativo alla accessibilità nelle scuole, da quelle dell’infanzia fino alle secondarie di secondo grado, fornendo una stima completa sull’assenza di barriere fisico-strutturali che ne limitano la fruizione da parte di persone con disabilità. La media nazionale è di 32,6 edifici scolastici completamente privi di barriere fisiche ogni 1004. Meno di una scuola su tre, quindi, possiede ascensori, bagni, porte e scale a norma, e dispone, nel caso sia necessario, di rampe esterne e/o servoscala.

Le differenze territoriali sono ampie, nonostante l’accessibilità degli edifici scolastici sia regolata da disposizioni legislative che tutelano il diritto all’istruzione e all’inclusione sociale. Nel Nord la quota di scuole accessibili sfiora il 38% contro il 27,4% di Centro e (soprattutto) Sud. Ma i territori del Centro-Nord, secondo l’Istituto di Statistica, hanno subito un netto peggioramento per quanto riguarda istruzione e formazione. La percentuale di giovani che non lavorano e non studiano (Neet) torna a salire, raggiungendo nel 2020 il 23,3% in media-Italia (+1,1 punti percentuali rispetto al 2019). Il trend è accentuato al Nord (16,8%; +2,3 punti) e al Centro (19,9%; +1,8 punti). Il Mezzogiorno, che registra invece una contrazione modesta (-0,4 punti), resta comunque su livelli doppi rispetto al Nord, con circa un giovane di 15-29 anni su tre che non è inserito in un percorso di istruzione o formazione né è occupato (32,6%).

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