Accusati di violenza sessuale su minore aggravata dalla fiducia che la ragazzina riponeva in entrambe. L’incubo giudiziario per i due uomini è durato nove anni, fino a mercoledì 12 gennaio, quando il Tribunale di Tivoli ha riconosciuto che la presunta vittima era tutt’altro che attendibile.
Così il Collegio penale presieduto dal giudice Nicola Di Grazia ha assolto perché il fatto non sussiste due uomini di 30 e 42 anni residenti a San Cesareo, imputati per violenza sessuale su minore.
Ad accusarli era una ragazza oggi 22enne che all’epoca dei fatti ne aveva 13, rispettivamente sorella del 30enne e cugina del 42enne. Secondo i racconti della vittima, i presunti abusi si sarebbero consumati tra il 6 ottobre 2010 a maggio 2013 da parte del fratello nella casa familiare, e dal 2012 a maggio 2013 da parte del cugino nell’abitazione dei genitori di quest’ultimo che la ragazzina frequentava abitualmente.
La Procura aveva richiesto per entrambi la condanna a 12 anni di reclusione, contestando l’aggravante di aver abusato della condizione di inferiorità fisica e psichica della vittima nonché della fiducia riposta rispettivamente nel fratello convivente e nel cugino.