Nerola. L’altro Garibaldi

Ad occupare la fortezza è un gruppo di valorosi volontari garibaldini guidati da Menotti Garibaldi, primo figlio dell’Eroe dei Due Mondi.

Mentre Karl Marx completa la prima edizione del “Il Capitale” il castello di Nerola, costruito dalla famiglia Orsini nel XI, è uno dei “testimoni” della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma. Ad occupare la fortezza è un gruppo di valorosi volontari garibaldini guidati da Menotti Garibaldi, primo figlio dell’Eroe dei Due Mondi. Giuseppe Garibaldi chiama il figlio Domenico come il padre e Menotti in onore del patriota Ciro Menotti, impavido patriota italiano. Menotti Garibaldi nel nord est affronta, nel 1867, le agguerrite truppe pontificie dimostrando di possedere doti da condottiero. Non poteva essere diversamente dato che a diciannove anni già si trova su un campo di battaglia quando prende parte alla Campagna dei Cacciatori delle Alpi della Seconda guerra di indipendenza italiana e partecipa anche alla spedizione dei Mille, durante la quale si rende protagonista nella battaglia di Calatafimi e sul Volturno. Menotti Garibaldi, ultrasessantenne, muore a Roma a causa della malaria. Al figlio del Generale vengono tributati solenni funerali di Stato.
FGI

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