Il primo punto all’ordine del giorno era una vicenda urbanistica che si protrae da oltre 40 anni culminata con la condanna del Comune a un risarcimento milionario per un mancato esproprio.
Eppure oggi pomeriggio, martedì 5 aprile, la seduta del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio è stata sciolta per mancanza del numero legale. In aula erano presenti soltanto 12 membri della maggioranza a guida Movimento 5 Stelle-Partito Democratico, compreso il sindaco Michel Barbet.
Il Consiglio avrebbe dovuto affrontare l’esecuzione della sentenza del Tar del Lazio sull’indennizzo da 18 milioni di euro dovuto alle figlie ed eredi del latifondista Vincenzo Tedeschi, proprietarie dei terreni di via Rosata dove negli anni Ottanta fu costruita la zona 167, ma senza l’esproprio formale. Insomma, fu un abuso in piena regola quello commesso per realizzare gli alloggi Erp dell’Istituto Autonomo Case Popolari a Colle Fiorito.
Sul mancato svolgimento della seduta, è duro l’attacco dell’opposizione.
“La pseudo maggioranza PD-5 Stelle non è riuscita a garantirsi neppure i numeri per assicurare lo svolgimento della seduta di Consiglio comunale convocata questo pomeriggio”, commentano in un comunicato stampa il capogruppo del Nuovo Polo Civico Paola De Dominicis e i consiglieri Tommaso Carnevali, Luca Bufalieri e Alessandra Ferri, insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo e al capogruppo di Forza Italia Arianna Cacioni.
“Questo – aggiungono – conferma quanto sia precario il sodalizio tra i due partiti, che si erano proposti alternativi uno all’altro nell’ultima tornata elettorale. Un accordo di mero potere, legato alla gestione delle ultime settimane di non-governo della Città”.
“Una difficoltà – concludono – accentuata dalla delicatezza dei punti all’Ordine del Giorno. Evidentemente la sentenza riguardante il riconoscimento di ben 18 milioni a un privato desta più di qualche legittima preoccupazione a chi dovrà votare il provvedimento”.