Morto il senatore Bruno Astorre, ipotesi suicidio

A certificarlo sarà la Procura di Roma, l’onorevole del Pd aveva già tentato di lanciarsi nel vuoto

Come può un uomo nel pieno della carriera, in un momento della vita segnato dal successo, che ha iniziato un nuovo progetto di vita sentimentale decidere di farla finita?

Sono le domande che da ieri, venerdì 3 marzo, si pongono amici e colleghi del senatore del Partito Democratico Bruno Astorre, morto dopo essere precipitato nel vuoto dalla finestra del suo ufficio di Palazzo Cenci, a Roma (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Sul caso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, come atto dovuto, per istigazione al suicidio.

Si tratta di un’ipotesi finalizzata ad espletare tutte le attività investigative utili a sgomberare il campo da eventuali altre piste diverse da quella del gesto volontario.

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D’altronde, già ieri pomeriggio gli agenti della Polizia hanno ascoltato i collaboratori più stretti di Bruno Astorre ed è emerso che già qualche settimana fa il senatore del Partito Democratico aveva tentato il gesto estremo dalla stessa finestra del suo ufficio di Palazzo Cenci, ma era stato bloccato da un’impiegata del Senato.

Gli investigatori hanno inoltre acquisito tablet e telefonino alla ricerca di eventuali messaggi utili alle indagini.

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