Perdere la vita per un banale litigio durante una notte d’estate. Morire a causa di un pugno e di una caduta a terra.
E’ morto così il 4 gennaio scorso Sami Kourid, 27enne di Tivoli, dopo essere rimasto gravemente ferito ad agosto 2022 durante una lite avvenuta in piazza Giuseppe Garibaldi, nel centro della città (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Per questo davanti alla Corte d’Assise di Roma è iniziato il processo a carico di Marco A., un 36enne tiburtino già noto alle forze dell’ordine, imputato per omicidio preterintenzionale.
Alla prima udienza tenutasi il 23 maggio scorso nell’aula bunker di Rebibbia i giudici hanno ammesso le prove raccolte dalla Procura di Tivoli e le costituzioni delle tre parti civili, la mamma e i due figli minori della vittima.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Tivoli attraverso i testimoni presenti al fatto, la tragedia di Sami Kourid si è consumata nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 agosto 2022.
Quella notte Sami Kourid era in piazza Garibaldi insieme alla comitiva di amici mentre Marco A. era in compagnia di alcune persone.
Pare addirittura che vittima e aggressore si conoscessero, almeno di vista.
Fatto sta che all’improvviso i due avevano iniziato a litigare e Marco A. aveva colpito con un solo pugno al volto Sami Kourid, il quale è stramazzato sul selciato, forse dopo aver battuto la testa contro una panchina. Nella caduta il 27enne aveva riportato una frattura del cranio e un’emorragia cerebrale, tant’è che le sue condizioni erano apparse subito gravissime.
Così mentre Marco A. si era dileguato, in piazza Garibaldi era intervenuta un’ambulanza del 118 e le pattuglie dei carabinieri. I sanitari avevano rianimato il giovane sul posto prima di trasportarlo al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, dove Sami Kourid era stato sottoposto a Tac. La radiografia aveva accertato la grave lesione cerebrale, per questo il 27enne era stato trasferito al policlinico “Umberto I” di Roma e ricoverato in stato di coma.
Nel frattempo i carabinieri, attraverso le testimonianze e la visione delle telecamere di video-sorveglianza, avevano identificato Marco A. e dopo circa tre ore dall’aggressione lo avevano prelevato a casa: il 36enne italiano era stato denunciato a piede libero per lesioni gravissime.
Sami aveva lottato tra la vita e la morte superando diversi interventi.
Una battaglia lunga 5 mesi fino a quando il suo cuore ha cessato di battere.
A quel punto, l’ipotesi di reato per Marco A. è stata riqualificata in omicidio preterintenzionale, un reato punito con la reclusione da dieci a diciotto anni.
I giudici della Corte d’Assise di Roma hanno calendarizzato le prossime udienze per il 24 ottobre 2023 e per il 14 dicembre 2023, quando saranno ascoltati rispettivamente i testi del pubblico ministero e i testi della difesa.
La sentenza è prevista per il 2024.