MONTEROTONDO – Parole di sfida e poi giù botte: rissa tra ragazzi in Passeggiata

I fatti, avvenuti qualche giorno fa, confermano una deriva morale ed educativa oramai incontenibile

Il tragico episodio di Casal Palocco e la cieca violenza di Pomigliano sono solamente gli ultimi episodi di una lunga serie che, evidentemente, segnala un’emergenza culturale che non può essere più ignorata. Fortunatamente qualche sera fa a Monterotondo non è finita in tragedia, ma è bastata una provocazione a scatenare un parapiglia, nel quale si sono affrontati due gruppi di ragazzi.

Non sono chiari i motivi della guerriglia. Tutto sembrerebbe essere nato da alcune frasi di affronto. Secondo i racconti dei presenti, nella concitazione qualcuno avrebbe anche afferrato il manico di una scopa, dopodiché in tanti hanno cominciato ad accanirsi su un ragazzo caduto a terra. La vittima ha ricevuto calci e pugni a ripetizione, tanto da fargli mancare il fiato. La rissa è terminata grazia all’intervento dei presenti e al successivo arrivo dei carabinieri, che ha provocato l’immediata dispersione del crocchio di violenti. Il giovane, medicato in ospedale, si è poi ripreso. Ancora fortemente scosso, a chi lo conosce ha detto di non voler sporgere denuncia.

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Ciò che preoccupa i cittadini di Monterotondo è la confluenza di giovani dai paesi limitrofi. Serpeggia infatti il sospetto che le gang di giovanissimi si diano appuntamento in Passeggiata per regolare i conti. Sono sufficienti un invito tramite social o l’incontro casuale per dare fuoco alle polveri. Secondo una stima del Comune, nel centro di Monterotondo si ritrovano mediamente fino a tremila persone.

Preoccupazione tra gli abitanti

Tra gli abitanti del centro c’è chi si dice seriamente preoccupato: “Prima o poi qui ci scappi il morto” afferma un residente. In molti chiedono a gran voce un ulteriore inasprimento dei controlli. Tuttavia c’è anche chi fa notare che un eccessivo dispiegamento di forze dell’ordine (come tra l’altro è già accaduto nelle scorse stagioni estive, ndr) non rappresenta una soluzione definitiva, e finisce anzi per mettere a disagio la gran parte delle persone che, rispettosamente e civilmente, godono del refrigerio delle serate estive in compagnia di amici e parenti. “Il problema è a monte!” dichiara uno degli amareggiati spettatori.

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Qui c’è un’enorme carenza educativa. Le famiglie, surclassate dalla società di internet e dei social network, non sono più in grado di educare a modo i propri figli, che si tuffano nel mondo ignorando l’etica, il buonsenso e il principio di responsabilità. Urge che si torni a saper educare le nuove generazioni!”. (di Federico Laudizi)

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