“Potrai cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio, potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi”.
Giancarlo Siani accanto alla sua Citroen Méhari verde a bordo della quale fu ucciso dalla Camorra
Era l’imprescindibile frase di Giancarlo Siani, il cronista del Mattino ucciso dalla Camorra il 13 settembre 1985 a Napoli, davanti alla sua abitazione nel quartiere Arenella, per volontà del boss Angelo Nuvoletta e su ordine di Totò Riina, capo di Cosa Nostra, a cui il clan di Nuvoletta era affiliato.
Il “Giornalista-Giornalista”, per usare le parole del compianto attore Libero De Rienzo, protagonista di “Fortapasc”, il film di Marco Risi su Giancarlo Siani uscito al cinema nel 2009.
Mario Fedeli, in arte Mario Eleno, attore, regista e scrittore di Montecelio
Proprio la visione di quel film ha ispirato “In piedi” – CLICCA E GUARDA IL VIDEO – il corto girato a Napoli, diretto da Manuela Mosè e interpretato da Mario Fedeli, 40 anni, meglio noto col nome d’arte di “Mario Eleno”, scrittore, attore, regista teatrale e traduttore originario di Montecelio, il borgo medievale del Comune di Guidonia dove è Direttore Artistico del Teatro Chisciotte (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Manuela Mosè è la regista del corto su Giancarlo Siani dal titolo “In piedi”
Il corto, prodotto da “Asteron Arche Film”, è un omaggio a Giancarlo Siani e al tempo stesso una denuncia su una fantomatica “Rotatoria della Legalità”, annunciata nel 2011 durante l’amministrazione del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e mai realizzata.
“Una sera dello scorso dicembre, dopo aver rivisto Fortapasc, mi sono messo a cercare ulteriori notizie sulla vita del cronista del Mattino”, racconta Mario Eleno, insieme al quale alla realizzazione del video hanno collaborato Alessandro Labriola (montaggio), Salvio Vassallo (musica) e Ciro Russo (colorist).
Mario Eleno nella rotatoria di via Caldieri a Napoli, dove era previsto un monumento per Giancarlo Siani
“Il film l’avevo già visto nel 2009, anno della sua uscita al cinema – prosegue Mario Eleno – ma forse a quei tempi ero ancora troppo immaturo per comprendere appieno l’enorme significato della vita di Giancarlo Siani in termini di lotta civile contro ogni forma di mafia.
Le inchieste giornalistiche di Giancarlo stavano scavando in profondità, smascherando i loschi affari dei camorristi e dei mafiosi. Venne assassinato a bordo della sua Citroen Méhari verde.
I sicari gli spararono 10 colpi alla testa con due pistole Beretta calibro 7,65”.
“Desideroso di approfondire la sua indimenticabile personalità – prosegue l’attore, regista e scrittore di Montecelio – ho scoperto, fra le altre cose, che nel mezzo della rotatoria di via Caldieri, al Vomero, si sarebbe dovuto edificare un monumento per commemorarlo, al centro della rotonda si sarebbe dovuta installare una riproduzione della sua leggendaria automobile, divenuta ormai simbolo della militanza civile contro la criminalità organizzata.
Il progetto venne avviato nel 2011, quando Sindaco di Napoli era Luigi de Magistris, ma non è stato più realizzato, probabilmente si è arenato nelle solite farraginose manovre burocratiche.
Quella rotatoria la conosco molto bene, si trova nei pressi della tabaccheria dove ho lavorato come impiegato fra il 2016 e il 2017, luogo dell’anima per me, perché è lì che scrissi il mio romanzo d’esordio, Tabaccheria, che mi ha dato tante soddisfazioni, mi ha fatto conoscere come scrittore a un vasto pubblico di lettori e mi è valso numerosi riconoscimenti in diversi premi letterari”.
“Così – continua Mario Eleno – ho voluto rimediare all’imperdonabile mancanza dell’amministrazione comunale di Napoli e ho pensato di realizzarlo io il monumento in memoria di Giancarlo Siani, con l’aiuto della mia compagna di vita e mia partner professionale Manuela Mosè. – Facciamo un cortometraggio per immortalare l’istante in cui poseremo il monumento nel cuore della rotonda – ci siamo detti, – lo faremo a modo nostro, un monumento in miniatura, un piccolo gesto poetico per omaggiare una grande persona -. Ci siamo fatti spedire dalla Francia un modellino della Citroen Méhari verde, Manuela ha preparato la regia del breve film, io ho scritto il testo e a inizio gennaio abbiamo raggiunto la location e abbiamo portato a compimento il nostro gesto.
Rivedendolo posso dire che abbiamo dato vita a un’opera civile molto importante, una sorta di opera in cui street art, cinema, teatro, poesia e funzione sociale dell’immagine e della parola viaggiano simultaneamente.
Dura appena cinque minuti, ma è intenso e pregno di senso, si potrebbe parlare per ore dei suoi contenuti, un piccolo grande corto poetico.
Lo abbiamo dedicato a Giancarlo Siani naturalmente, abbiamo citato nel finale la sua imprescindibile frase: “Potrai cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio, potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi”.
Da qui abbiamo tratto il titolo del corto, In piedi, appunto”.
“Con quest’opera – conclude Mario Eleno – ho voluto inoltre omaggiare il quartiere dove ho lavorato come tabaccaio, che mi ha formato umanamente.
Tuttavia il nostro intento, mio e di Manuela, è stato anche di denunciare la mediocrità di quei politici che si fecero propaganda dieci anni fa promettendo alla popolazione la realizzazione del monumento, una promessa che non hanno mai mantenuto, ma d’altronde questo è un atteggiamento comune a molti politici, da nord a sud, passando per il centro, forse passando anche per Guidonia, però questa è un’altra storia”.