Giornata di sciopero da parte dei lavoratori di “Glovo”, l’azienda spagnola specializzata nel food delivery e nella consegna di altri prodotti ordinati tramite la sua applicazione.
Domani, sabato 6 aprile, incrociano le braccia i venti riders che svolgono il servizio di corriere a richiesta nelle zone di Monterotondo, Mentana, Casali di Mentana, Fonte Nuova, Torlupara, Santa Lucia e Colleverde di Guidonia.
Lo annunciano i corrieri in un comunicato al quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv.
“Lo sciopero – spiegano i lavoratori – è stato indetto in quanto nel corso dell’ultimo anno, e specialmente negli ultimi mesi, ci siamo visti abbassare notevolmente la paga dovuta per le singole consegne.
Abbiamo assistito da parte di Glovo una diminuzione subdola e graduale della paga dovuta in base alla distanza di consegna e un abbassamento degli incentivi dovuti agli orari di punta e nei weekend. Tutto questo senza alcun preavviso”.
“La maggior parte di noi – prosegue il comunicato dei corrieri – lavora con Glovo da qualche anno e possiede una Partita IVA esclusiva per la mansione di rider.
Abbiamo visto dimezzare la paga proprio in questi periodi in cui i costi del carburante, di manutenzione e della vita in generale continuano ad aumentare, rendendo questo lavoro un vero e proprio sfruttamento.
Speriamo tutti che questo sciopero faccia arrivare la nostra voce a chi di dovere in modo da poter ottenere ciò che chiediamo, una paga onesta!
E nulla di più!
Cosa che era accettabile fino a più di un anno fa quando è iniziato il declino fatto gradualmente per passare inosservato”.
Già nelle giornate del 9 e 10 marzo scorsi a Roma molti lavoratori del food delivery hanno aderito allo sciopero proclamato da USB (Unione Sindacale di Base) per l’aumento delle tariffe base di consegna.
Picchetti si erano tenuti davanti al Mc Donald di piazza dei Mirti e di via Tuscolana.
“Come Unione Sindacale di Base – si legge in un comunicato del sindacato – esprimiamo soddisfazione per la riuscita dello sciopero, nonostante le piattaforme continuino a non rispondere alle nostre richieste di incontro.
Il loro silenzio non fermerà le proteste, che andranno avanti nei prossimi giorni con grande forza e determinazione per chiedere l’apertura di un tavolo di trattativa per il miglioramento delle condizioni di lavoro”.