GUIDONIA - L’amica di Daniela: “Quella sera voleva riabbracciare il figlio maggiore di ritorno dalla Calabria”

Alessandra è una degli organizzatori della fiaccolata. “Avrei dovuto accompagnarla io sulla Tiburtina, ma avevo l'auto rotta”

“Chi era Daniela? Una mamma innamorata e orgogliosa dei figli, una donna che ha fatto tanti sacrifici per garantire ai suoi ragazzi una vita dignitosa e serena”.

Daniela Circelli, 39enne di Guidonia Centro, vittima di un’auto pirata sulla Tiburtina

Alessandra Di Grazia, 48enne di Sant’Angelo Romano, da 5 anni è una intima amica di Daniela Circelli, la 39enne di Guidonia Centro, dipendente Amazon, travolta, uccisa e abbandonata senza vita sull’asfalto di via Tiburtina, a Tivoli Terme, nella notte tra domenica 8 e ieri, lunedì 9 settembre (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Alessandra è una degli organizzatori della fiaccolata che si terrà giovedì 12 settembre, alle ore 21, al parco di Casa Calda, il quartiere alle porte di Guidonia Centro dove Daniela era nata, cresciuta e viveva insieme ai due figli maschi di 19 e 13 anni (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

“Mi parlava sempre di loro, dei suoi figli”, racconta Alessandra che ha trascorso la domenica insieme a Daniela nell’abitazione di Casa Calda fino alle ore 21.

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“Abbiamo dialogato, riso, scherzato e condiviso – spiega la 48enne di Sant’Angelo Romano – Stava bene, sistemava la casa in vista del ritorno del figlio maggiore dalla Calabria, dove ha trascorso due mesi estivi a fare il dj e il tecnico audio e luci in un villaggio turistico.

Era ansiosa di rivederlo, ma temeva di non riuscire a riabbracciarlo prima di andare a lavoro.

Invece c’è riuscita”.

Un’altra immagine di Daniela Circelli 

Da tre settimane Daniela Circelli lavorava nel turno notturno presso lo stabilimento Amazon di Settecamini e per raggiungere la sede si faceva accompagnare in via Tiburtina, sul luogo della tragedia, davanti al Centro commerciale Le Palme dove un collega la attendeva in auto anche domenica sera, il giorno della tragedia.

“Spesso l’ho accompagnata io – prosegue nel racconto Alessandra Di Grazia – Ma domenica non ho potuto perché la mia auto aveva un problema ai fari e non me la sentivo di guidare col buio per poi arrivare a Sant’Angelo Romano.

Quando l’accompagnavo, solitamente la lasciavo sul marciapiede della corsia in direzione Roma dove la aspettava il collega di lavoro.

Non riesco a perdonarmelo, mi fa male l’idea che se l’avessi accompagnata come facevo spesso non le sarebbe successo nulla”.

Alessandra rivela gli ultimi messaggi con l’amica Daniela.

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“Alle 23,40 le ho scritto chiedendole se era tutto a posto – prosegue la 48enne – Lei mi ha risposto di stare tranquilla e che l’avrebbe accompagnata il cognato”.

A confortare Alessandra resta il ricordo della cara amica Daniela Circelli.

“E’ stata una leonessa – la descrive – ha combattuto la vita con le unghie e con i denti. Intelligentissima, solare, sempre generosa e prodiga di parole di conforto con tutti: una persona con le palle: mai dimenticherò la sua forza e il suo coraggio”.

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