TIVOLI – Piantati e lasciati seccare, il Comune abbatte i cipressi di piazza Garibaldi

Piantati in primavera dall'amministrazione Proietti, sono durati pochi mesi

Sono durati Natale e Santo Stefano, tanto per usare un’espressione adatta al periodo: il Comune di Tivoli è pronto ad abbattere i 4 cipressi di piazza Garibaldi.

E’ quanto emerge dalla determina numero 3600 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – firmata giovedì 19 dicembre dal dirigente al’Ambiente Matteo Neri.

Con l’atto viene affidato a Mirko Proietti, giardiniere di comprovata professionalità, il servizio di potatura delle alberature di Via Empolitana e di abbattimento dei 4 cipressi di Piazza Garibaldi, per un importo complessivo di 20 mila 8 euro.

La foto dei cipressi davanti alla Rocca Pia di Tivoli inviata da un lettore alla redazione a giugno scorso

Vale la pena ricordare che il 26 giugno scorso a segnalare pubblicamente che gli alberi erano oramai secchi era stato Aldo, un lettore del quotidiano della Città del Nordest Tiburno.Tv (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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“La vergogna della città, che significato hanno 4 cipressi nel cuore di Tivoli? – si interrogava il cittadino inviando le foto delle condizioni delle piante – I cipressi stanno bene al cimitero, dove sono vivi e vegeti. Tra l’altro, li stanno facendo seccare: soldi buttati, spesi male e senza significato”.

E non sembrava avere torto, considerando che il cipresso è l’albero tipico dei cimiteri, ma in molte località marine è usato per formare barriere vegetali frangivento.

A Tivoli, invece, la precedente amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Proietti lo utilizzò per uno scopo ornamentale.

I 4 cipressi, infatti, erano stati piantumati la scorsa primavera in piazza Giuseppe Garibaldi, dietro la storica edicola antistante la Rocca Pia e in corrispondenza di uno dei 13 pannelli didattici per turisti installati a settembre 2023 dall’amministrazione Proietti di fronte ad alcuni dei monumenti e delle chiese più importanti della città (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Solo che due dei 4 cipressi erano già secchi a giugno e nei mesi successivi sono morti anche gli altri due.

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