Le scintille schizzarono tra la vegetazione mentre gli operai con un frullino lavoravano alla tratta ferroviaria.
Fu l’innesco di un disastro che poteva essere evitato, se non ci fosse stata negligenza, imperizia e imprudenza.
I sopralluoghi dopo la tragedia del 7 agosto 2017 in cui persero la vita Ines Scrocca e Rosanna Schianchi
Omissioni che avrebbero determinato la morte di Ines Scrocca e di Rosanna Schianchi, 92 e 68 anni, madre e figlia rimaste asfissiate il 7 agosto del 2017 nell’incendio scatenato a ridosso della stazione ferroviaria di Tivoli fino a lambire la loro casa.
Per questo giovedì 16 gennaio il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado per omicidio colposo e incendio boschivo 9 imputati assolvendone con formula piena altri sei.
Il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado 9 dei 15 imputati
Al termine di un maxi-processo complesso durato due anni, il giudice Camilla Amedoro ha ritenuto innocenti dipendenti e consulenti di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), azienda che nel 2014 aveva assegnato all’abruzzese “Ceit Impianti srl” l’appalto per la realizzazione di lavori di adeguamento della tratta ferroviaria Guidonia-Sulmona e alla romana “Isam Srl” il compito di fornire e realizzare il servizio per il controllo della vegetazione infestante mediante l’impiego di mezzi meccanici e formulati chimici delle aree ferroviarie nell’ambito della giurisdizione della Direzione Territoriale di Roma della Rfi.
Rosanna Schianchi e Ines Scrocca, figlia e madre morte nell’incendio del 7 agosto 2017 a Tivoli
Il giudice ha assolto per non aver commesso il fatto Cristina M., 57 anni, responsabile della SO Ingegneria della Direzione Territoriale Produzione di Roma della Rfi nonché responsabile dell’esecuzione del contratto stipulato da Rfi con la Isam e responsabile dei lavori oggetto del contratto stipulato da Rfi con l’Ati capeggiata dalla Ceit Impianti; assolto anche Andrea T., 52 anni, responsabile per conto di Rfi dell’esecuzione dei contratti applicativi nell’ambito dell’appalto affidato alla Isam Srl; assolto Salvatore P., 50 anni, Direttore dell’esecuzione nominato da Rfi per i lavori oggetto dell’appalto affidato alla Isam Srl.
Assolta per non aver commesso il fatto anche Fabiana M., 48 anni, Direttore dei lavori eseguiti dalla Ceit nominato da Rfi.
Il giudice ha scagionato con la formula piena anche Tommaso Antonio M., 63 anni, amministratore delegato e rappresentante legale della “Isam Srl”, e Fabrizio N., 43 anni, Direttore tecnico nominato dalla stessa ditta appaltatrice “Isam Srl”.
Secondo il Tribunale, i veri responsabili della morte di Ines Scrocca e di Rosanna Schianchi furono esclusivamente i dipendenti della “Ceit Impianti” e i vicini di casa delle vittime.
Il Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto ha coordinato le indagini insieme al pm Filippo Guerra
Il giudice Camilla Amedoro ha infatti condannato a 2 anni di reclusione col beneficio della sospensione della pena sei dipendenti della ditta appaltatrice, condividendo la ricostruzione emersa dalle indagini coordinate dal Procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto e dal sostituto Filippo Guerra.
Secondo i magistrati, non aver impedito l’incendio vale quanto averlo causato, nonostante il vano tentativo degli operai di spegnere le fiamme a colpi di pala, perché estintori non ce ne erano.
La casa delle vittime fu avvolta dalle fiamme
I condannati sono: Giovanni L., 69 anni, Direttore tecnico della Ceit Impianti Srl, firmatario del piano operativo della sicurezza e rappresentante del Raggruppamento temporaneo d’imprese che il 2 gennaio 2014 aveva stipulato il contratto di appalto con Rfi per la realizzazione di lavori di adeguamento della tratta ferroviaria Guidonia-Sulmona; Gianfranco G., 40 anni, Direttore di cantiere e responsabile della sicurezza in cantiere della Ceit; Giulio Cesare L., 58 anni, Direttore tecnico e responsabile di linea della Ceit; Pasquale T., 50 anni, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della “Ceit Impianti srl”; Silvio B., 62 anni, capo cantiere della Ceit il giorno dell’incendio; Giuseppe G., 60 anni, capo squadra della Ceit il giorno dell’incendio.
Seguendo lo stesso principio per cui non aver impedito l’incendio vale quanto averlo causato, la Procura di Tivoli aveva trascinato a processo anche comproprietari del terreno vicino a quello in cui morirono Ines Scrocca e Rosanna Schianchi.
Il giudice ha comminato la stessa condanna a 2 anni di reclusione col beneficio della sospensione della pena anche nei confronti della 58enne Gioia C., di Rosella C., 56 anni, e di Oreste C., 65enne.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.
Un sedicesimo indagato verrà giudicato secondo il rito abbreviato: si tratta del 48enne Alessandro A., Direttore dell’esecuzione dei contratti applicativi oggetto dell’appalto affidato alla “Isam srl”.