TIVOLI – No a Violenza e Bullismo: studenti a lezione dal Procuratore Francesco Menditto

Il capo dei magistrati tiburtini all’Istituto “Volta” per il progetto “Immagina... un mondo senza violenza”

Ieri, mercoledì 26 febbraio, nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Alessandro Volta” di Tivoli e Guidonia, le classi terze hanno incontrato il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Tivoli, Francesco Menditto.

Il Procuratore di Tivoli Francesco Menditto durante la lection magistralis all’Istituto “Alessandro Volta”

Le studentesse e gli studenti hanno avuto l’onore di ascoltare la lectio magistralis tenuta dal Procuratore e di dialogare con lui su tematiche legate alla violenza in tutte le sue forme.

L’evento è stato organizzato dai docenti, professor Domenico Frattini e professoressa Ilaria Gattinara, nell’ambito del progetto di educazione civica “Immagina”.

Introduce l’incontro la Dirigente Scolastica, Avvocato Maria Cristina Berardini: “Questo è un chiaro esempio di sinergia tra istituzioni”, afferma la preside auspicando che, in futuro, così come la Procura è venuta a scuola allo stesso modo la scuola possa andare in Procura.

Il convegno si è tenuto nell’Aula Magna gremita di studenti delle classi terze

“Ho accolto volentieri l’invito a venire nella vostra scuola per affrontare fenomeni molto diffusi, quello del bullismo e della violenza di genere, e mi ritengo fortunato ad incontrarvi”, dichiara il Procuratore. Il dialogo diventa subito partecipato tra il Procuratore e gli studenti e vengono affrontate diverse tematiche legate alla criminalità, si spazia dal bullismo e cyberbullismo alla lotta alla mafia e l’omertà, dalla violenza privata allo ‘stalking’ e alla violenza sessuale.

“Può capitare – spiega il Procuratore – che ci siano episodi legati a questo fenomeno, ma l’atto si aggrava quando l’azione è reiterata ed è rivolta sempre alla stessa persona.

La reazione, in genere, è negativa ed è diversa da persona a persona, tuttavia la maggior parte non reagisce ad un trauma e, il fatto di tenersi tutto dentro, comporta traumi di varia natura.

La vittima, spesso, rimane in casa, preferisce non andare a scuola e, talvolta, ci sono stati anche casi in cui le persone hanno addirittura abbandonato la scuola, oltre a riportare un trauma psicologico”.

L’apparato di informazione si è allargato, soprattutto ai social.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Controlli sulla sicurezza in cava: fioccano le prime multe

Questi ultimi sono diventati un punto di riferimento specialmente per i più giovani, però, mettendo in guardia le ragazze e i ragazzi, dice “ricordate che la Procura della Repubblica è in grado di arrivare e di ricostruire tutto ciò che si invia e si pubblica sui cellulari di ognuno di voi!”.

Quando uno studente chiede se esista una legge sul bullismo, il Procuratore spiega che la legge numero 70 del 2024 – che consta di sei articoli – reca disposizioni volte a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

E aggiunge “è una legge recente perché il bullismo è un fenomeno e, in quanto tale, va descritto; è per questo che il legislatore ha impiegato tanto tempo per arrivare alla legge”.

L’invito del Procuratore è quello di riflettere, e far riflettere, su azioni di questo tipo ponendo l’attenzione anche sui genitori che, nella maggior parte delle volte, arrivano in ritardo rispetto ai problemi dei figli.

“E’ importante chiedere aiuto, non è una debolezza, anzi è una forza! – sottolinea – Ed è così bello vedere una persona sorridere, vedere una persona felice!”.

Sulla violenza di genere, Menditto asserisce che è un fenomeno criminale come la mafia e riporta alcuni numeri: ci sono 300 casi l’anno denunciati, il 95% di chi subisce violenza è donna (e a commettere violenza sono gli uomini), il 5% dei violentati sono minori.

Rammenta, altresì, che l’uso diffuso di installare il GPS nella macchina della propria moglie o compagna, per seguirne gli spostamenti, è reato per stalking.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Daniela Circelli uccisa sulle strisce: il pirata chiede il patteggiamento

E quando una donna sporge denuncia, per l’uomo che commette il reato, viene disposto il divieto di avvicinamento con ulteriore applicazione del braccialetto elettronico.

Ancora una volta interviene la preside Berardini, ponendo l’attenzione sul reato di violenza sessuale all’interno del matrimonio, tra due fidanzati e/o conviventi: “si ripercuote sulla psicologia di una donna, per tutta la vita!”, sottolinea.

La dirigente scolastica invita le studentesse a non permettere mai di essere vittima di violenza e, eventualmente, a sporgere denuncia. E sollecita gli studenti ad aver rispetto e di intervenire a difesa delle donne, sempre!

Il Procuratore fa, infine, un appello ai giovani dicendo di non aver paura, di non essere omertosi perché le violenze, di qualunque tipo, sono reati e si devono combattere e mette a conoscenza che c’è un numero, il 1522, dove poter sporgere denuncia. In alternativa, ci si può rivolgere al consultorio della ASL di appartenenza.

Anche se, in primis c’è la scuola che per le studentesse e gli studenti dovrebbe rappresentare la prima istituzione alla quale affidarsi in caso di violenza.

“La discriminazione nei confronti delle donne è la prima causa per cui si fa violenza” – conclude il Procuratore Menditto – infatti la storia ci insegna che fino al 1946 non potevano votare, fino al 1963 non erano ammesse nella Magistratura, fino al 1974 non potevano divorziare, ma tanti passi avanti sono stati fatti e tante cose devono cambiare, ma soprattutto deve cambiare la mentalità delle persone”.

Con estrema umiltà e utilizzando un linguaggio semplice, il Procuratore Menditto è riuscito a calarsi nella realtà dei giovani coinvolgendoli in un dibattito attivo, ha fatto arrivare i grandi e importanti valori quali il rispetto, la solidarietà e l’altruismo.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.