Da un anno sospetta che le elezioni comunali tenutesi l’8 e 9 giugno 2024 a Monterotondo non siano state un esempio di trasparenza.
Per questo si era appellata al Tar del Lazio Antonella Carosi, una cittadina di Monterotondo che alle elezioni ha concorso per il rinnovo del consiglio comunale come candidata consigliera nella lista di Fratelli d’Italia a sostegno di Simone Di Ventura, candidato sindaco del Centrodestra (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Oggi, venerdì 18 luglio, i giudici amministrativi di primo grado hanno espresso un primo verdetto e deciso di trasmettere gli atti alla Procura di Tivoli.
E’ quanto emerge dalla sentenza numero 14232 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - con la quale la Sezione Seconda Bis del Tar ha ritenuto improcedibile il ricorso di Antonella Carosi, la quale contestava la legittimità del diniego espresso il 7 marzo 2025 dal Comune di Monterotondo rispetto alla sua richiesta di accesso agli atti.
In particolare Antonella Carosi aveva chiesto copia conforme all’originale dei cartellini delle carte d’identità di ben 582 cittadini elettori residenti nel Comune di Monterotondo, che hanno fornito le loro generalità e sottoscritto gli atti principali e gli atti separati inerenti alla presentazione di due liste che hanno concorso alle elezioni comunali svoltesi a giugno 2024.
Così il 24 aprile scorso – col decreto numero 1904 – CLICCA E LEGGI IL DECRETO - il Presidente della Sezione Seconda Bis aveva autorizzato la notifica del ricorso al Tar da parte della Carosi mediante pubblici proclami attraverso la pubblicazione dei relativi atti sul sito web del Comune di Monterotondo.
Anche perché reperire residenze e domicili certi di ciascuno dei 582 sottoscrittori delle liste partecipanti alle elezioni era praticamente impossibile.
Oggi, però, il Tar ha dichiarato il ricorso improcedibile per mancata integrazione del contraddittorio.
I giudici hanno condiviso la tesi del Comune di Monterotondo che ha evidenziato come in realtà Antonella Carosi non abbia indicato nominativamente i titolari dei cartellini delle carte di identità ai quali aveva chiesto di accedere.
Ma non è finita.
Dalla sentenza emerge inoltre che il primo luglio scorso si è costituita in giudizio una dei 582 sottoscrittori, la firma della quale risultava nella presentazione di una lista di Centrosinistra a sostegno del candidato Riccardo Varone, attuale sindaco di Monterotondo.
La donna non si è opposta all’ostensione di copia del proprio cartellino d’identità, ma anzi si è riservata – si legge nella sentenza del Tar – “di adire l’Autorità giudiziaria nelle sedi appropriate ma soprattutto in sede penale” posto che “in verità non ha mai firmato nè l’atto principale di presentazione della candidatura e della lista dei candidati alle elezioni comunali della lista “-OMISSIS- nè alcuno degli atti separati della citata lista ove risulterebbe, pertanto, una firma apparentemente riconducibile alla sig.ra -OMISSIS-, in realtà da questa mai apposta e pertanto falsa e falsamente autenticata”.
Il Tar ha così deciso di trasmettere copia della sentenza e del fascicolo processuale alla Procura di Tivoli per gli accertamenti e le valutazioni di competenza in ordine alle dichiarazioni rese dalla donna.
L’avvocato Vincenzo Iacovino, legale di Antonella Carosi, annuncia che proporrà appello contro la sentenza del Tar Lazio di oggi e che provvederà a trasmettere per conto della sua assistita gli atti alla Procura di Tivoli per le gravi affermazioni della donna costituitasi in giudizio.