romano, residente a Colleverde, ha il polso della situazione del territo
rio e conosce palmo a palmo le strade e gli angoli “bui” della città dell’Aria, avendo già coordinato l’attività del commissariato di Tivoli.
Per lui, che di casi ne ha trattati a centinaia, dall’omicidio di Ilaria Alpi a quello di Nicola Calipari, la direzione del nuovo ufficio è una grandissima soddisfazione.
I 9 quartieri di Guidonia Montecelio avranno finalmente una copertura adeguata da parte delle forze dell’ordine: ad oggi sono 29 gli uomini assegnati a via Agrigento, dotati di due volanti. Ma Luzi si augura che entro sei mesi, quando la macchina operativa andrà a pieno regime, ce ne saranno 50 con 10 mezzi ufficiali e 5 civili.
Laureato in Giurisprudenza a La Sapienza nel 1994, dieci anni dopo ha preso la specializzazione in Criminologia a L’Aquila e 3 anni fa ancora una laurea in Scienze della Pubblica Amministrazione.
Vice questore, una carriera veloce e importante la sua: incarichi di responsabilità mentre è ancora giovane.
Ho cominciato 29 anni fa, per una passione innata, come allievo agente ausiliare. Dal 1992 al 1999 ho lavorato per la Questura di Genova dirigendo alcuni uffici distaccati a Sestri Ponente, poi nel 2000 a Roma ho fatto il vice-dirigente della Squadra Volanti. Nel 2001 sono stato nominato direttore della Sezione Indagini Balistiche della Polizia Scientifica della capitale, sei anni dopo a San Lorenzo come vice dirigente del commissariato. Dal 2009 al 2011 ho fatto il reggente a Tivoli e fino a qualche giorno fa il dirigente a Velletri.
Adesso si torna in pista nel suo territorio.
Ho desiderato molto questo ufficio. I carabinieri fanno ciò che possono, ma i mezzi e le distanze non aiutano. Con questo ufficio di Polizia vogliamo dare una risposta di maggiore sicurezza ai cittadini, che negli ultimi tempi sta venendo meno, a causa dei tanti furti nelle case.
Situazioni critiche di Guidonia Montecelio?
In che maniera agirete?
Controlli mirati con lo scopo di emarginare la criminalità, far sentire a chi delinque che gli stiamo col fiato sul collo, che non ci sono terre di nessuno. In uniforme e in borghese ci metteremo sul territorio e ci faremo valere.
Problemi di Colleverde, dove lei risiede?
Posso definirla un’isola felice. C’è stata per un periodo la camionetta dei carabinieri come presidio mobile, poi non l’ho vista più. Ci sono stati episodi spiacevoli come le rapine nei negozi, ma tutto sommato devo dire che lì la situazione va migliorando. Casa Italia, per esempio, non lo vedo come un problema perché quei ragazzi hanno bonificato una struttura abbandonata e si comportano molto bene.
I reati più frequenti a Guidonia?
Furti e rapine in villa, assalti ai negozi come tabacchi, giornalai e farmacie, nelle banche e nei bar. Finora in quartieri come Marco Simone, Setteville Nord e Colleverde polizia e carabinieri hanno fatto ciò che potevano, ma l’area è vastissima. Adesso se riceviamo una chiamata da lì, in meno di 8 minuti siamo sul posto. Questo ufficio per ora è una Ferrari con poca benzina, ma presto arriverà altro carburante.
C’è chi sostiene che un caso grave o si risolve in 48 ore o diventa infinito: è così?
No, assolutamente. Ci sono tre regole ferree da seguire: effettuare un sopralluogo asettico per la ricerca di prove. Analizzarle con attenzione e perizia massime, ascoltare tutte le testimonianze al fine di trovare incongruenze o conferme. È da questo e dalla tempistica che dipende il successo di un caso.
La sua indagine più importante?
E’ ancora in corso, riguarda l’assassinio di diversi ex esponenti della Banda della Magliana, un tempo carnefici e ora vittime. Ora però non me ne occupo più.
Il suo grande rimpianto?
Il caso Nicola Calipari. La soluzione la trovai, ma non ricevette la giusta attenzione in sede processuale. Questo non mi è mai andato giù, ma ormai è passato.
Di cosa è soddisfatto di più?
Di avere una moglie meravigliosa e due bellissimi bimbi di 7 e 2 anni. È a loro tre che dedico la mia vita al di fuori del lavoro. E lavoro tanto, purtroppo o per fortuna.
G8, Genova 2001: lei c’era?
Lavoravo con la Polizia Scientifica. Furono due giorni di follia umana, più che di guerriglia urbana. Sembrava Beirut.
Cosa consiglia ai cittadini di Guidonia per prevenire rapine e furti?
Nessun consiglio ma un annuncio: presto riunirò la stampa per illustrare un progetto di sicurezza che già ho introdotto a Velletri. Un “bottone” virtuale che cittadini e commercianti potranno utilizzare per lanciare l’eventuale allarme. Ma non dico di più, è una grossa novità.
Valerio Valeri