Guidonia – Acea li ha lasciati senz’acqua. Nella parte bassa di Montecelio ne arriva un filo

Famiglie che per giorni hanno lanciato l’sos all’Acea senza ottenere risposta e che ora s’appellano a Tiburno nella speranza di un intervento, ma soprattutto con l’obiettivo di non passare tutta l’estate in piena siccità.
“Capiamo l’emergenza idrica anche se il caldo è arrivato da pochi giorni – spiega il promotore della protesta, Natale Cilli, 60 anni – ma non giustifichiamo che l‘acqua manchi sempre in questa zona. Abbiamo contattato più volte l’Ufficio reclami di Acea, ma sanno dirci soltanto di dotarci di un serbatoio per fare le scorte in periodi come questo: se permettono, mille euro ce li spendiamo diversamente”.
Fatto sta che da giorni è impossibile perfino lavarsi, tant’è che la maggior parte va a casa di familiari mentre altri riempiono quotidianamente le taniche per garantirsi l’igiene personale. Senza contare i possibili danni. “Lavatrici e lavastoviglie si bruciano – proseguono – e le caldaie con un filo d’acqua non partono”.
Ma perché accade tutto ciò? A sentire i residenti, da qualche anno sarebbero state impiantate delle valvole nella rete idrica a valle per favorire l’afflusso dell’acqua fino al centro storico di Montecelio.
“Il risultato è che ci ritroviamo a secco – protestano – proprio noi che viviamo a nemmeno 150 metri da piazza Buozzi, la piazza centrale dove l’acqua sgorga normalmente. E’ possibile diminuire la pressione in diverse fasce orarie e per tutte le zone?”.
Negli anni passati il problema idrico affliggeva anche le abitazioni circostanti alla Rocca medievale e all’ex convento di San Michele.

Marcello Santarelli

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