Monterotondo – Furto di computer all’istituto comprensivo dello Scalo

Il peggiore degli inizi possibili, quando rientri a scuola e te la ritrovi svuotata di monitor e computer, dei dati e degli archivi, di tutto il lavoro che hai fatto per prepararti al nuovo anno scolastico e tutto svanisce a due giorni al ritorno tra i banchi degli studenti.

Non si fa fatica a capire perché Gabriella Galluzzi – la dirigente dell’Istituto comprensivo di Monterotondo Scalo “Monte Pollino” – sia così amareggiata. Già negli anni passati la scuola è stata nel mirino più di una volta di ladri e balordi. Ma anche di studenti “infedeli”, che se la prendevano con la scuola per un brutto voto preso. Ma, forse, quello di venerdì scorso è stato il danno più importante subito dall’Istituto di via Monte Pollino.

Qualcuno, nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre, si è introdotto nel plesso davanti alla stazione di Monterotondo che ospita la scuola media inferiore, i locali della segreteria didattica e di quella amministrativa nonché la stanza del dirigente scolastico e del suo vice.

Passando da una finestra al secondo piano, non provvista di inferriate e raggiungibile solo attraverso un qualche tipo di scala, i ladri sono riusciti ad entrare e raggiungere i locali della segreteria che – dopo i furti del passato – erano protetti all’esterno dalle sbarre alle finestre.

L’allarme sarebbe scattato per qualche istante, per poi cessare subito. Forse scambiandolo per qualche antifurto d’auto, nessuno ha comunque pensato di chiamare il 112. Così i ladri hanno agito praticamente indisturbati, portandosi via 8 computer con relativi schermi e tutto quello che c’era all’interno degli hard drive. 

Quando il giorno dopo, intorno alle 8, la bidella di turno è andata ad aprire la scuola ha trovato le scrivanie vuote. L’unica stanza che non sono riusciti a violare e ripulire è stata quella della dirigente, protetta da una porta blindata voluta dal suo predecessore Giovanni Paradiso proprio a seguito dei continui furti. I ladri sapevano da dove passare, dove andare e cosa prendere. E, in pochi minuti, hanno fatto il “lavoro”. Oltre al danno economico, la scuola ha dovuto dire addio al grosso lavoro fatto negli ultimi mesi e a molti dati, per fortuna protetti e immagazzinati anche altrove.

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