Promuovere l’occupazione femminile attraverso un’ampia fetta dei fondi del Recovery Fund: è l’impegno che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parlando di questi finanziamenti europei alla Camera, in vista del Consiglio Europeo. Tra le soluzioni ventilate: un assegno unico universale per ogni figlio a carico, in raccordo con una più organica riforma fiscale, assieme al “potenziamento dell’accesso ai servizi di prima infanzia favorendone il riequilibrio territoriale”. Ma: e le donne che non hanno figli, ad esempio, quelle che sono sole e non hanno partner che le possano supportare/sopportare, dal punto di vista sia professionale sia umano? La domanda è senza risposta, ovviamente, così come lo è la “quantità” di finanziamenti europei che potrebbero arrivare (se e quando arriveranno davvero) all’occupazione femminile in totale. Nel frattempo, il mondo delle donne continua ad essere in fermento: il movimento spontaneo Giusto Mezzo (www.ilgiustomezzo.it), che ha appena consegnato alla politica 40mila firme, chiede con insistenza di destinare la metà del #nextGenerationEU (il nome ‘vero’ del Recovery Fund) all’altra metà del cielo. L’importante però che non si perda altro tempo, che ci siano azioni reali e veloci, ora dunque, non chissà quando. Nella foto, il flash mob di Giusto Mezzo al Pantheon il 13 ottobre, all’insegna della campagna #NONèGIUSTO che continua sui social.
Occupazione femminile: tante risorse dal Recovery Fund
Il presidente del Consiglio dei Ministri si impegna per destinare una cifra significativa a potenziare il lavoro delle donne
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