Il lockdown “leggero” di Conte ha colpito bar e ristoranti, ma non le chiese e i cimiteri. Così l’1 e il 2 novembre per le ricorrenze di Ognissanti e dei Morti si teme una calca, specialmente di persone anziane e dunque più fragili.
Il nuovo Dpcm non contiene norme per la chiusura dei cimiteri e la sospensione delle cerimonie. Spettava ai sindaci – che probabilmente non se la sono sentita di entrare in una sfera così personale – il compito di emanare le ordinanze restrittive per gestire il tradizionale afflusso di fedeli e scongiurare assembramenti e rischio di contagi.
Il primario del Sacco di Milano Massimo Galli ha già lanciato il suo personale allarme: “La situazione è sempre più preoccupante. In questo fine settimana state il più possibile a casa e limitate gli incontri anche con familiari ed amici allo stretto indispensabile. I nostri morti ricordiamoli nel cuore e nella mente e non affollando i cimiteri”.
Un consiglio da seguire.