Controvento

Le aziende di successo che navigano controvento

Sono oltre 4.600 le aziende di successo che navigano controvento nonostante il periodo di crisi attuale: rappresentano quasi l’8% del fatturato

Nonostante la crisi imperante che sta bastonando praticamente tutti i settori produttivi, ci sono aziende che navigano controvento: sono 4.656 le imprese virtuose, di comparti relativi a packaging e farmaceutica (con ricavi rispettivamente di + 215% e di +197% rispetto all’anno precedente). Questo gruppetto di successo rappresenta il 6,6% delle realtà produttive e genera il 7,9% del fatturato.

È ciò che emerge da uno studio condotto da Nomisma in collaborazione con Crif (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria), dal titolo: ‘Controvento. La struttura è più importante dell’impresa‘, presentato nel corso di un webinar il 3 febbraio. Si tratta della seconda edizione del report e lo scopo è quello di individuare, all’interno di un paese ‘malato’ di rallentamenti economici, settori manifatturieri e singole imprese in grado di ottenere performance eccellenti, aziende che, appunto, vanno ‘controvento’, rispondendo in maniera efficace alle crescenti sfide competitive dei nostri tempi. Per scovare queste eccellenze, sono stabiliti criteri stringenti: ricavi, calore aggiunto, Ebitda (cioè Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ovvero il margine operativo lordo aziendale), con performance pari o superiore alla media manifatturiera.

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Nuova metodologia economica per individuare le aziende controvento

I risultati sono stati ottenuti attraverso una nuova metodologia economica che è partita dallo studio di 70.971 società di capitali rappresentative della dimensione e della conformazione manifatturiera del Paese (erano 71.115 nel 2018), con ricavi per 771 miliardi di euro (oltre il 77% della manifattura italiana). Le 4.656 imprese ‘controvento’, oltre a rappresentare come si diceva il 6,6% del totale delle realtà manifatturiere considerate nell’analisi producendo il 7,9% di ricavi (pari a 60,9 miliardi di euro), generano pure il 12,9% di valore aggiunto (20,7 miliardi) e il 20,7% dell’Ebitda complessivo (13,6 miliardi).

Ma come è possibile un trend positivo per tali aziende, tanto più in questa profonda crisi economica, dai contorni senza precedenti? Per gli esperti che hanno disegnato lo studio Controvento, dipende dalla elevata dinamicità delle imprese e dalla loro flessibile capacità di trasformarsi mettendo in atto strategie utili a captare le esigenze del mercato, unita a una solidità finanziaria assolutamente superiore alla media. E oltre a ad aver resistito meglio alla recessione, dicono Nomisma e Crif, sono quelle sulle quali puntellare la ripresa (che prima o poi avverrà).

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Le dimensioni delle ‘magnifiche’ 4.656 imprese oscillano dalle strutture medie con 50-249 addetti, alle piccole con 10-49 collaboratori.

 

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