La crisi delle palestre, Protopapa Area PMI . “A Roma e provincia salgono i numeri delle chiusure. Danno per quelle periferie che aggregano molti giovani allontanandoli dalle strade”
Palestre in crisi, questa volta senza appelli. I dati sulle chiusure a Roma e provincia non sono rallegranti e impongono una serie di riflessioni. Il 30 % dei gestori ha gettato la spugna, la soglia è pronta ad alzarsi se il governo non interverrà con sostegni signifcativi. << Leggo di annunci di vendita attrezzi, dal bilanciere ai manubri, – afferma Sergio Protopapa di Area PMI – a Roma le palestre piccole, quelle gestite in forma associazionistica e famigliaristica, sono sull’orlo della chiusura. Se consideriamo che in 12 mesi sono rimaste aperte neanche 5 mesi e con incassi lievitati- continua Protopapa – come si può pensare che possano proseguire l’attività. Fino ad oggi i ristori sono stati minimi, inadeguati alle spese che i gestori sostengono . L’appello è rivolto alle istuzioni, se vogliono salvare lo sport, le attività fisiche e dare la possibiltià a molti ragazzi di allontarsi da cattive distrazioni, è giunto il momento di arrivare alle conclusioni elargendo dei contributi sostanziosi a palestre e associazioni sportive che crescono i nostri figli. Le palestre, spece nelle periferie, sono un centro di aggregazione e allontano i giovani dalle strade. Non possiamo permettere che questi spazi chiudano per responsablità che non sono proprie; il governo intervenga con misure forti e immediate per non trovarci tra qualche mese con molti centri chiusi per sempre>>.