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Le cicatrici della pandemia: in difficoltà 6 famiglie su 10

Secondo la quarta indagine sugli effetti della pandemia per le famiglie della Banca d’Italia, la propensione è tenere congelate le ricchezze rimaste (chi le ha) mentre chi è povero lo è sempre di più

Sei famiglie su 10, in Italia, fanno molta fatica a pagare i costi della vita quotidiana. Lo evidenzia la quarta edizione dell’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane realizzata da Banca d’Italia tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo del 2021, prima delle nuove misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. Si evidenzia un divario sempre più grande tra chi cerca di mantenere le ricchezze che ha, non spendendo e affossando i consumi (in effetti a rilento) e chi invece il reddito lo vede sempre più in calo (lo dichiara un terzo dei nuclei famigliari contattati), con il peggioramento delle condizioni reddituali mitigato solo un po’ dalle misure di sostegno del Governo (solo nel 25% dei casi però). E questo migliora le attese sulle prospettive dell’economia e sul mercato del lavoro. Tuttavia le famiglie non si aspettano che la pandemia e i suoi effetti siano superati in tempi brevi. Nel dettaglio, l’indagine di via Nazionale certifica che la sofferenza di oltre il 60% delle famiglie ad arrivare a fine mese, risulta essere il 10% in più rispetto al periodo di pre-Covid, percentuale che si alza a più del 20% se il capofamiglia è un lavoratore autonomo, con conseguente difficoltà a “mettere da parte” risorse e ovviamente a non riuscire a coprire persino le spese correnti (lo dice una famiglia su quattro). Mentre supera l’80% chi sostiene di avere tagliato i consumi “non essenziali”, abbigliamento, calzature, viaggi, ristorazione, cura della persona. Dati che non sorprendono, ricordando che a marzo l’Istituto nazionale di statistica evidenziava l’esistenza di un milione di nuovi poveri, pari a qualcosa come 335mila famiglie.

 

 

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