In base alla stima preliminare del Pil e dell’occupazione territoriale per l’anno 2020, segnala l’Istituto Nazionale di Statistica, la crisi pandemica ha colpito in modo diversificato le regioni d’Italia, di più quelle del Nord-ovest e del Nord-est, dove il Prodotto interno lordo è diminuito in volume del 9,1%. La contrazione è stata meno accentuata al Centro (-8,8%) mentre il Sud ha subito la perdita più contenuta (-8,4%). Più omogenea la diminuzione dell’occupazione: -2,1% nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno, -2% nel Nord-est e -1,9% nel Centro. Si conferma che il settore più penalizzato dall’emergenza sanitaria è stato quello del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni, anche nelle nostre regioni, con un forte calo, -12,9%, seguito dall’Industria, -11,5%. Rispetto agli altri territori, in quest’area si registrano le diminuzioni più marcate per l’Agricoltura (-9,3%) e le Costruzioni, (-6,9%). Risulta in flessione anche il valore aggiunto dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali che l’Istat segnala a -5,9%. Però gli esperti dicono che la crisi sta finendo… e il Covi se ne va…