E’ una saga a puntate iniziata il 6 aprile scorso, quando la giunta ha deciso di affittare ad una produzione cinematografica un’area pubblica da decenni utilizzata a pascolo e dai cittadini per scampagnate all’aria aperta.
Ieri, mercoledì 21 luglio, davanti al Tar del Lazio si è celebrato l’ennesimo episodio in cui il sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet ne è uscito “con le ossa rotte”. Il Tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso presentato dal 42enne allevatore di Montecelio Luigi D’Antonio contro l’ordinanza numero 94 firmata venerdì 7 maggio dal primo cittadino per lo sgombero dell’ex cava di Colle Largo dalle 90 mucche e per il loro trasferimento in un luogo idoneo di sua proprietà e/o disponibilità.
Con l’ordinanza numero 4048 pubblicata ieri i giudici hanno preso atto che D’Antonio, rappresentato dall’avvocato Massimo Mauro, ha citato in giudizio il Comune e che risulta pendente davanti al Tribunale civile di Tivoli una controversia finalizzata all’acquisto in proprietà dell’ex cava di Colle Largo per intervenuta usucapione, essendo i terreni utilizzati a pascolo dalla famiglia D’Antonio da oltre mezzo secolo e dallo stesso Luigi dal 1996: la prima udienza è stata fissata per il 29 settembre davanti al giudice Sibilla Ottoni.
Il Tar ha inoltre rilevato che nel frattempo vadano tutelati, senza pregiudizio reciproco, gli interessi all’utilizzo dell’ex cava a pascolo da parte dell’allevatore, come avviene da anni, e a set per le riprese cinematografiche della serie di Sky da parte della casa di produzione “Groenlandia”, che il 6 aprile scorso è stata autorizzata dalla giunta pentastellata a girare per tre anni pagando un canone di locazione di 30 mila euro l’anno. Nell’ordinanza di ieri i giudici riconoscono il diritto all’utilizzo dell’ex cava anche da parte della cittadinanza per attività ricreative e di svago. Per questo il sindaco Barbet dovrà riesaminare l’ordinanza di sgombero in base alle valutazioni dei giudici.
La sentenza è prevista per il 2 febbraio 2022.