Tivoli. Discorsi da… Bar

Un cliente, chiede una colazione alla genovese e la ragazza del bar imbarazzata annuisce.

Fra i luoghi più frequentati dai tiburtini figura certamente il bar posto ideale per chiacchere e relax. I discorsi passano dall’aumento delle bollette ai figli che fra “scuola, palestra e musica costano troppo”. C’è chi arriva anche a dire “quando sono libera è una corsa senza fine fra banca, posta, panificio, fruttivendolo e lavanderia. Meglio stare in ufficio”. C’è  anche chi fra un drink e l’altro si concede esclusivamente al mondo virtuale di facebook estraniandosi completamente da quello reale per diversi minuti, mentre la ragazza del bar resta sorpresa quando un cliente chiede una colazione alla genovese. La giovane un po’ imbarazzata annuisce e all’interno del locale consulta il suo smartphone. Dopo qualche minuto si ripresenta con un vassoio contenete una focaccia e un cappuccino, felice per aver soddisfatto la richiesta del cliente. Stranamente nei discorsi da bar non trova spazio il Covid, assoluto protagonista di ogni nostra azione o pensiero. I tiburtini hanno voglia di normalità. Hanno voglia di commentare la domenica calcistica, di soffermarsi sulle “forme” molto generose della ragazza che passa davanti il bar, di discutere del taglio di capelli più trendy e di un colore più naturale per nascondere i capelli bianchi. Perché il tempo passa e con lui passerà anche questo maledetto virus.

FGI

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