Per risparmiare sui costi di smaltimento in discarica ha pensato bene di dare fuoco ad una montagna di spazzatura varia: rifiuti solidi urbani prodotti in casa, ma anche teloni di plastica, ingombranti e un materasso matrimoniale.
Per questo ieri, giovedì 28 ottobre, i Carabinieri Forestali del Nipaaf hanno arrestato per rogo tossico un 64enne pastore italiano, titolare di un’azienda agricola situata nelle campagne a ridosso di via Marco Simone, linea di confine tra Guidonia Montecelio e la Capitale.
Il bliz dei militari dei Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale è scattato di mattina a seguito di alcune segnalazione giunte alla Centrale operativa e alla Compagnia dei Carabinieri di Tivoli.
Per gli investigatori non è stato difficile individuare l’area in cui era acceso il rogo tossico, tanto alta era la nube di fumo nero nel cielo: si trattava di un terreno di proprietà del 64enne che all’arrivo dei militari era ancora impegnato a incendiare rifiuti di casa e dell’azienda agricola dove alleva ovini e produce alimenti.
A quel punto, i carabinieri hanno fatto scattare le manette per l’uomo e hanno sequestrato un’area di circa 20 metri quadrati dove era stato acceso il falò.
Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Roma Pietro Pollidori il 64enne è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di termocombustione e gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
Stamane l’arresto e il sequestro sono stati convalidati dal giudice dal Tribunale di Roma davanti al quale il pastore ha fatto scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma ha comunque ottenuto la libertà provvisoria in attesa del processo fissato a febbraio 2022.
La Procura ha ordinato ulteriori accertamenti sanitari sull’azienda agricola da parte dei Carabinieri del Nipaaf e della Asl.
Nei giorni scorsi le campagne adiacenti a via di Marco Simone erano già state attenzionate per lo stesso motivo dai Carabinieri Forestali della stazione di Guidonia.
Martedì 19 ottobre i militarihanno denunciato per combustione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi un pensionato italiano di 74 anni beccato mentre bruciava materiale accatastato in magazzino piuttosto che smaltirlo in discarica come prevede la legge.
Il blitz era scattato a seguito della segnalazione da parte degli ispettori del Corpo Ambientale Nazionale della Sezione di Monteleone Sabino, l’associazione che dal primo ottobre è convenzionata col comune di Palombara Sabina per far rispettare le normative in materia ambientale e rurale.
I volontari avevano notato una colonna di fumo nero all’interno di un podere a ridosso di via Marco Simone.
Giunti immediatamente sul posto, i militari avevano beccato in flagranza il pensionato che all’interno del suo terreno bruciava vari rifiuti provenienti dal magazzino di casa, tra plastica, lampadine, bottiglie di vetro e materiale ferroso.
Il 74enne è un confinante del pastore 64enne arrestato ieri.