Stop a madrine e padrini in Sabina

Il vescovo Mandara li bandisce da battesimi e cresime. "Ormai erano solo ruoli formali"

Stop a madrine e padrini. Battesimi e cresime, in Sabina, da giugno si celebreranno senza. Il vescovo Ernesto Mandara ha cancellato da alcuni sacramenti le figure di sostegno dei genitori, ossia comari e compari. Uno schiaffo alla tradizione? Forse, ma per un fine nobile: rimettere al centro la fede, al posto di formalità, regali e confetti. Nella premessa del decreto “ad experimentum”, il monsignor Mandara lo precisa senza mezzi termini: “Considerato che nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza di padrini e madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede”.
Una decisione maturata dopo una riflessione e un confronto con il Consiglio Presbiterale Diocesano. Per il vescovo padrini e madrine avevano assunto ormai negli ultimi anni un ruolo formale più che sostanziale, ben lontano dal ruolo di accompagnamento spirituale, di di guida nel cammino ecclesiale. Un punto questo su cui il vescovo della Sabina, dal suo punto di vista, ha piena ragione. Quanti hanno conosciuto padrini o madrine persino atei?
Il decreto entrerà in vigore il primo giugno 2022.
Mandara, comunque, non è stato un apripista. Il cambio di rotta era già scattato in altre diocesi, in Italia, ma la sua decisione farà comunque discutere. (a.p.)

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