TIVOLI – Nazareno Romanzi, 50 anni di carriera a ritmo di disco-music

Il primo dj tiburtino ha fatto sognare e ballare tre generazioni. Dopo 4 mila eventi, a 66 anni dice addio alla musica

Ha l’aspetto timido e insicuro, ma quando si mette alla consolle non ce n’è per nessuno. E’ in grado di riempire locali, discoteche e perfino le piazze più grandi intrattenendo il pubblico fino all’alba.

Lo ha fatto per 5 decenni, facendo sognare e ballare almeno tre generazioni di appassionati della disco-music approssimativamente in 4 mila eventi.

Oggi il noto deejay di Tivoli Nazareno Romanzi ha deciso di appendere cuffie e consolle al chiodo.

Sabato 17 dicembre alla Discoteca “Privé” di Villanova di Guidonia Nazareno è stato protagonista di “Disco Legends”, un evento con oltre 300 persone, un vero e proprio omaggio alla carriera di un personaggio che ha scandito momenti indimenticabili per gli appassionati della musica da discoteca anni 70, 80 e 90.

Un tributo organizzato da Massimo De Santis e Salvatore Bonelli, due amici e intenditori di musica che hanno accompagnato il dj in questo viaggio lungo mezzo secolo, insieme alla vocalist Luana Di Maio.

Chi lo conosce è convinto che definire Nazareno Romanzi una leggenda sia tutt’altro che un azzardo.

Lo sanno bene tiburtini e non che la notte di Capodanno del 2014 festeggiarono l’arrivo del 2015 in piazza Garibaldi a Tivoli col concerto degli “Stadio” e il dj set di Nazareno ballando i brani epici di Barry White, Donna Summer e Gloria Gaynor. Almeno 5 mila persone si scatenarono fino alle 2 del mattino ascoltando la musica mixata di un artista che in mezzo secolo di carriera è sempre riuscito a modernizzarsi, portando sui suoi piatti anche tracce di musica commerciale, house e techno minimal.

Nato a Tivoli il 14 giugno 1954, terzo di 5 figli – 4 maschi e una femmina – Nazareno è cresciuto in via Maggiore, in pieno Centro storico, con la musica nel Dna. Papà Lorenzo suonava la chitarra nelle osterie della “Superba”, il fratello Italo è stato anche insegnante di chitarra.

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Nel piccolo Nazareno la passione musicale si manifestò già all’età di 7 anni.

Nonno mi chiese cosa mi piacesse ricevere per il mio compleanno – ricorda il dj – Gli chiesi e ottenni due mangiadischi, uno rosso e uno giallo, per ascoltare la musica italiana”.

A ispirare la sua scelta di vita e a segnare il boom da dj è stata la musica d’oltreoceano, in particolare di Barry White esploso nel 1973.

Ma già dall’anno precedente – era il 1972 – Nazareno aveva iniziato a suonare alle prime feste di compleanno tra amici.

Avevo 16 anni – racconta – all’epoca il deejay era considerato una specie di pazzo, ma a me piaceva vedere la gente ballare, sognare e divertirsi e ho continuato sulla mia strada”.

Pare che nei primi anni Settanta a Tivoli ci fosse un altro dj, ma il talento di Nazareno in poco tempo fece breccia nella “Tivoli da bere”, la città dei ricchi e dei commercianti arricchiti che amavano la Dolce Vita.

A 18 anni facevo il barista al chiosco davanti l’ospedale di Tivoli e suonavo al dopo lavoro ferroviario alla stazione – racconta Nazareno – un mio caro amico, Carlo Cocchi, mi fece capire che avevo un talento inespresso e mi convinse a suonare ad una festa di Carnevale all’Hotel Torre Sant’Angelo stracolmo di gente”.

Era la realizzazione di un sogno coltivato fin da piccolo.

Quell’evento fu un trampolino di lancio per le feste esclusive al Teatro Italia e alla Rocca Pia, ai ristoranti “Maniero” e “Rampinella”.

Un trampolino che gli permise anche di uscire dai confini di Tivoli e approdare nella Capitale.

Tant’è che tra il 1979 e il 1981 Nazareno si ritrovò dietro la consolle ad animare prima i pomeriggi pariolini della discoteca “Bella Blu” e del mitico “Piper”, poi a mixare al “Jackie O’” nelle notti romane dei vip.

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Mentre nella discoteca di via Boncompagni i clienti ballavano “Let the Music play” di Barry White, “Ain’t no stopping us now” dei McFadden & Whitehead e “I feel Love” di Donna Summer, Nazareno conosceva artisti del calibro di Franco Califano e di Virna Lisila donna più bella del mondo”, puntualizza il dj tiburtino.

All’età di 26 anni, una stagione a Porto Cervo in Sardegna, poi l’esperienza di “Radio Menta”, emittente tiburtina in voga negli anni Ottanta, Anni indimenticabili seguiti dai pomeriggi nella discoteca di Villa Adriana “Ypsilon”, dove Nazareno continuò a suonare anche quando cambiò nome in “L’Appuntamento” prima e “Banacher” poi.

In quei magnifici anni 80 Nazareno fece della musica anche la sua professione aprendo un negozio di vinili in via 2 Giugno. Dal 1993 al 2009 fu assunto in Mercedes Benz, un lavoro che lo tenne per un po’ lontano dalla sua passione musicale.

Almeno fino al 2010, quando tornò in pista, rispolverò i suoi vecchi dischi e riprese a suonare.

Nel 2014 il pienone in due serate del “Settembre tiburtino”, con un grandissimo seguito anche sui Social network, fino a poter dividere il palco con gli Stadio nella notte di San Silvestro di 8 anni fa.

Perché lascio? – si interroga Nazareno – Ho 66 anni, sono stanco fisicamente e mentalmente. In questi giorni sto ricevendo inviti per suonare, ma devo rifiutare. Ho accettato soltanto l’invito di un amico per suonare alla festa del suo compleanno.

“E’ il più bel regalo che mi fai”, mi ha detto. E mi ha convinto”.

Il mio erede? Non so se c’è – conclude il dj – Molti ragazzi suonano house e trap, ma soltanto Nazareno Romanzi ha conquistato tre generazioni con la musica 70, 80 e 90”.

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