La neve torna ad imbiancare l’Appennino centrale, finora in forte deficit. Dopo un dicembre anonimo e mite, il 2023 si è aperto con una veloce colata d’aria artico- marittima che ha determinato il ritorno delle piogge in gran parte d’Italia e della neve in Appennino a quote medie, la prima dell’anno.
Maggiormente interessati i monti Reatini (sul Terminillo accumuli dai 5 cm in su a partire dai 1600 metri di Pian de’ Valli) e i Simbruini con modesti accumuli anche a Monte Livata e Campocatino. Risparmiati invece i Sabini e i Lucretili.
In una stagione invernale che sembrava essere partita in maniera incoraggiante grazie ad un novembre dinamico e già nevoso, l’insolita mitezza dell’ultimo mese del 2022 ha gradualmente dissipato i manti nevosi lasciando quasi a secco anche il Gran Sasso. Una situazione complicata che ha spinto quasi tutti gli impianti sciistici del Centro Italia a rimanere chiusi durante le festività natalizie o, al massimo, a ripiegare su attività prettamente estive.
Dopo le difficoltà dovute alle chiusure forzate del biennio pandemico, Madre Natura sembra non andare incontro alle esigenze del turismo invernale dell’Appennino centrale e laziale, in affanno già da anni. Ironia della sorte, l’inverno più rigido e nevoso degli ultimi 15 anni è stato proprio quello del 2020/21, quando sul Terminillo gli accumuli raggiunsero anche i 4-5 metri (e durarono fino in estate) ma gli impianti furono costretti all’inattività per le note vicende.
L’imbiancata a Livata
Sul Monte Livata l’imbiancata è stata modesta “ma lascia ben sperare per altre eventuali nevicate”. Queste le parole del responsabile delle piste – ancora scarsamente innevate – che poi aggiunge: “Malgrado la stagione sia ormai nella sua seconda parte, questa nevicata indurisce il terreno e costituisce un buon fondo per le nevicate che dovrebbero arrivare la prossima settimana. Intanto accogliamo positivamente l’abbassamento delle temperature, che sono tornate ai loro livelli stagionali”.
Sulla beffa dell’inverno 2020/21 commenta: “Potemmo aprire solo per gli atleti. Peccato”.
Nel breve termine è previsto un altro veloce passaggio instabile giovedì, con altri apporti nevosi ma ancora piuttosto contenuti. Molto probabilmente seguirà poi un rialzo delle temperature che minaccerà la tenuta di questi già esigui accumuli
Nel medio-lungo termine, invece, sembra che l’inverno possa tornare ad essere protagonista dalla metà del mese, con un cambio circolatorio che potrebbe spingere l’alta pressione che ci ha accompagnato nell’ultimo mese a lasciare il posto a condizioni meteorologiche più consone per il periodo. (F.L.)