Si disputerà nella Repubblica Domenicana, il prossimo 16 settembre, l’incontro “americano” di Karate Combat del fighter Gabriele Cera contro il domenicano Jorge Perez (quinto nel ranking). Il combattimento KC41 si terrà nell’arena de La Romana e sarà un evento spettacolare seguito da milioni di spettatori solo negli USA. Per il karateka tiburtino residente a Castel Madama sarà il terzo incontro nella Promotion a stelle e strisce nel quale è l’unico italiano presente.
Gabriele, da poco passato nella scuderia dell’Aurora MMA di Lorenzo Borgomeo, è pronto a dare battaglia fino all’ultimo calcio volante: “In questo periodo non ho combattuto perché sono diventato papà a fine giugno, ma a breve tornerò finalmente sul ring. A La Romana combatterò con Perez. Entrambi arriviamo da una sconfitta e siamo molto vicini nel ranking mondiale dei pesi welter (tra il 7 e il decimo posto). Mi sto allenando con il team Aurora di Lorenzo Borgomeo e Riccardo Carfagna, il migliore di arti marziali miste che c’è in Italia. Sarà un incontro importante perchè una vittoria mi porterebbe a sfidare uno dei primi quattro in classifica“.
Gabriele Cera, karateka cintura nera terzo dan, è l’unico italiano a combattere nel Karate Combat, una Promotion americana di arti marziali miste. “Gabriele si sta preparando per Santo Domingo ed è in ottima forma” dice il suo allenatore Lorenzo Borgomeo. “Nell’ultimo periodo ha fatto un salto mentale importante. Penso che fino ad adesso si sia espresso solo ad un terzo delle sue potenzialità“. Dopo la vittoria a Orlando contro il canadese Broad, Gabriele si infortunò seriamente, (una frattura composta al pèrone). È tornato sul ring solo lo scorso marzo per affrontare a Miami James Vick, un test positivo anche se Gabriele fu sconfitto ai punti per 2 riprese a 1.
“Cambiando allenatore, ho cambiato il modo di combattere, e soprattutto la strategia della fase lottatoria e la mentalità. Prima era quella di portare a terra l’avversario e bloccarlo con delle leve e poi colpirlo. Adesso l’obiettivo è di tirare tanti colpi con braccia e gambe molto velocemente, alzando il ritmo del match per non dare il tempo all’avversario di organizzarsi e di contrattaccare“.